Ven, 22 Nov, 2024

Destinazione mare: guida rapida del medico di famiglia per non farsi trovare impreparati in caso di necessità

Destinazione mare:  guida rapida del medico di famiglia per non farsi trovare impreparati in caso di necessità

Creme solari, punture di insetti e meduse, tempi per il bagno. Tutto quello che c'è da sapere per una vacanza in salute e relax

E' l'ora delle vacanze, del mare e del relax. Ma sappiamo proprio sempre come comportarci? Ecco una rapida e utile guida.

Cosa scegliere tra protezione solare e assorbimento di vitamina D?

Entrambe! Difficilmente infatti le creme protettive possono causare un deficit di vitamina D, a meno che queste vengano spalmate in grosse quantità ((2mg/cm2 di pelle ad ogni applicazione) su tutta la superficie corporea e ogni 2 ore circa ogni volta che si ci espone al sole, cosa che non succede nemmeno al soggetto più scrupoloso.
Per assorbire la vitamina D è sufficiente esporsi al sole anche solo per pochi minuti al giorno. Pertanto l’utilizzo di creme solari non causa una carenza di vitamina D e, anche per questo motivo, il suo uso rimane fortemente consigliato per ridurre il rischio di eritemi, ustioni solari e tumori della pelle, melanoma compreso.

Si può fare il bagno dopo aver mangiato? 

Assolutamente si, ma rispettando alcune semplice regole. Quante volte quando eravamo piccoli i genitori ci hanno obbligato ad aspettare “almeno 3 ore” prima di fare un bagno dopo mangiato per evitare la “congestione”? 

La congestione alimentare in realtà è un termine improprio. Quello che può capitare è la “sindrome da idrocuzione”. Tale sindrome non è dovuta al cibo, ma ad un improvviso sbalzo termico: un rapido ingresso in acqua fredda può provocare svenimento e successivo annegamento. Tra i primi sintomi vi sono nausea con vomito e dolori addominali ed è per tale motivo che spesso si correlava questa sindrome al cibo. Questa sindrome può invece verificarsi anche a stomaco vuoto. La rapida immersione in acqua fredda oltre ai sintomi gastrici può provocare anche bradicardia ed ipotensione a seguito dell’attivazione del riflesso vagale, con rischio di perdita di coscienza in acqua. Un pasto molto calorico ed abbondante può facilitare tale riflesso, come anche stare molte ore sotto il sole e fare attività fisica subito prima di entrare in acqua.
Un importante consiglio è quello di entrare in acqua gradualmente, bagnandosi un po' per volta, in particolar modo se l'acqua è molto fredda.

Forte bruciore, dolore, gonfiore e comparsa di vescicole, bolle o pomfi sulla pelle: a quanti è capitato di venire in contatto con una medusa?

Di solito la dolorosa reazione, provocata da una sostanza urticante presente nelle estremità dei tentacoli, è lieve, ma raramente può comportare conseguenze sistemiche cardiocircolatorie e respiratorie e in questi casi è fondamentale chiamare subito il numero unico 112.
Per le forme lievi spesso invece ci si affida ai rimedi “fai-da-te” che però oltre ad essere inutili possono diventare dannosi. Nello specifico è sconsigliato l’utilizzo di ammoniaca, limone, urina, aceto, alcool e applicazione di calore mediante sabbia o pietre (efficaci solo sopra i 50 gradi).
Dopo il contatto con una medusa è utile non agitarsi e lavare abbondantemente la parte interessata con acqua di mare (e non acqua dolce perché la differenza di osmosi faciliterebbe un’ulteriore rilascio di veleno) così da rimuovere eventuali residui dei tentacoli. Importante, seppur non semplice, evitare di grattarsi per non facilitare la diffusione della tossina. Quindi va applicato un gel idroalcolico astringente al cloruro d’alluminio che blocca rapidamente la diffusione delle tossine e riduce il prurito, o in alternativa, una crema cortisonica che però è efficace dopo circa 20 minuti, quando i sintomi dovrebbero già essersi ridotti.
È utile infine evitare l’esposizione solare dell’area interessata per un paio di settimane in quanto potrebbe facilitare la comparse di macchie cutanee.

Puntura di insetto?

Prima di tutto è importante guardare bene l’area interessata e rimuovere eventualmente l’insetto o la parte rimasta, quindi applicare del ghiaccio locale così da ridurre il prima possibile la reazione. Il ghiaccio va applicato 3-4 volte per 15 minuti con pause di 10 minuti ciascuna e non deve rimanere a contatto diretto con la pelle. Le terapie locali invece possono prevedere l’utilizzo di agenti lenitivi a base di mentolo e metil-salicilato e, dietro prescrizione medica, un trattamento con cortisonici, antistaminici o anestetici locali.
Fatta eccezione per le punture di zanzara per tutti le altre punture e morsi è indicata anche la copertura con l’antitetanica se la dose precedente è stata eseguita da oltre 5 anni. Gli antibiotici per via sistemica invece devono essere utilizzati solo in caso di sovrainfezione batterica. In caso di reazione sistemica va utilizzata l’adrenalina in attesa dell’ospedalizzazione. Se il paziente è in stato di shock, in attesa dei soccorsi, è opportuno mantenere la posizione laterale di sicurezza.

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