Niente panico, ma senso di responsabilità. Intanto le autorità sanitarie monitorano la situazione
Evitiamo inutili allarmismi: ad oggi non sono disponibili dati ufficiali sull'incidenza della nuova polmonite cinese. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato che sta monitorando la situazione e che ha chiesto informazioni alla Cina.
Le autorità cinesi hanno dichiarato un aumento delle visite ambulatoriali e dei ricoveri ospedalieri di bambini a causa di polmonite da Mycoplasma pneumoniae da maggio, e da virus respiratorio sincinzisle, da adenovirus e da virus dell'influenza da ottobre. Hanno inoltre dichiarato che non siano stati rilevati agenti patogeni nuovi.
Secondo i media cinesi, l'incidenza dei casi di polmonite tra i bambini in Cina è aumentata di circa il 50% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (quando però vi era l’obbligo di mascherine). I casi sono stati segnalati in tutte le province del paese, ma sono più concentrati nelle aree urbane.
La maggior parte dei casi si è verificata in bambini di età inferiore ai 5 anni. I sintomi più comuni sono febbre, tosse, dispnea e dolore toracico. In alcuni casi i bambini possono sviluppare una polmonite grave.
Quali le possibili cause?
L'OMS ha affermato che la nuova ondata di infezioni in Cina è probabilmente dovuta alla revoca delle restrizioni anti-COVID-19, restrizioni che avevano contribuito a ridurre la circolazione di molti microrganismi.
In Italia, al momento, non sono stati segnalati casi di nuova polmonite cinese. Tuttavia, è possibile che il virus possa diffondersi anche nel nostro paese. Le autorità sanitarie italiane stanno monitorando la situazione e hanno raccomandato di adottare misure preventive, come il lavaggio frequente delle mani e l'uso di mascherine in caso di sintomi respiratori.
Oltre che in Cina, nuovi casi sono stati segnalati in Vietnam e in Francia dove questa infezione sono cresciute del 36% tra gli under 15 negli ultimi giorni. Sotto accusa è il Mycoplasma pneumonia, che sarebbe responsabile di una parte delle malattie respiratorie diffuse in Cina.
Niente panico pertanto, ma ancora una volta responsabilità, evitando contatti con soggetti fragili se si hanno sintomi respiratori ed evitando l’abuso di antibiotici se non sono stati prescritti dal medico.