Il Telero “Lucania '61”, monumentale opera pittorica di Carlo Levi, è da oggi, giovedì 19 settembre, accessibile e fruibile anche alle persone cieche e ipovedenti. La mappatura 3D del dipinto è stata, infatti, presentata nella sede della Fondazione Amendola (via Tollegno 52) a Torino.
L'iniziativa, importante per l'accessibilità dell'arte e della cultura, è stata resa possibile grazie all'Università di Pavia e al professor Virginio Cantoni, autore della “traduzione” dell'opera in forma tattile. Contorni e forme dei personaggi e dei dettagli sono evidenziati con rilievi, etichettati con lettere Braille e correlati agli elementi rappresentati con una legenda che associa una descrizione a ogni lettera.
Il telero, omaggio pittorico alla Lucania del dopoguerra, è riconosciuto come l'opera più impegnativa e notevole della produzione figurativa di Carlo Levi. Dipinto per il centenario dell'Unità d'Italia, racconta la storia, la cultura e la civiltà di una terra e di un popolo.
Alla presentazione della mappatura 3D del telero hanno preso parte, con i loro interventi, la vicesindaca di Torino Michela Favaro, il professor Cantoni, Giovanni Caserta del Comitato Scientifico della Fondazione Amendola, e Pino Mantovani, critico e storico dell'arte. Hanno inoltre partecipato i rappresentanti delle associazioni delle persone cieche e ipovedenti: Associazione Nazionale Privi della Vista e Ipovedenti e UICI (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, Sezione di Torino).
«Lucania ‘61 è un’opera - commenta Favaro - che nasce nel 1961 per unire la Città di Torino con il territorio lucano. Oggi, grazie alla Fondazione Amendola e al prezioso lavoro di ricerca condotto con i partner di questa iniziativa, il telero rinasce rendendosi fruibile al pubblico delle persone ipovedenti e non vedenti. Si realizza quindi un servizio importante di inclusione, un’occasione di conoscenza e scoperta, si mette a disposizione dei cittadini uno strumento per il dialogo e il confronto sul piano artistico, culturale e sociale».