Gio, 28 Mar, 2024

La camelia tra letteratura, lirica e moda parigina. Ha ispirato Dumas, Verdi e Coco Chanel

La camelia tra letteratura, lirica e moda parigina. Ha ispirato Dumas, Verdi e Coco Chanel

Da "gran signora" non ha mai fretta e cresce con una lentezza quasi esasperante

A partire da metà Ottocento in Europa la camelia è diventata famosa non solo per la sua bellezza. 

Tutti ricordiamo La Signora delle Camelie, romanzo di Alexandre Dumas che narra la storia di Marguerite Gautier, una cortigiana parigina che, per segnalare la propria disponibilità o meno, usava appuntare una camelia di colore bianco o rosso sul proprio vestito. Il romanzo, di grande successo, ispirò poi Giuseppe Verdi e il suo librettista, Francesco Maria Piave, per La Traviata.

Poco dopo la camelia diventò un dettaglio di classe nella moda maschile e femminile, appuntata sui baveri o intrecciata tra i capelli:  sono gli anni che Marcel Proust definì della “camélia à la boutonnière ”, ma soprattutto sono gli anni in cui Coco Chanel ne fece il simbolo della sua Maison, inserendola come dettaglio decorativo sulle collezioni di abiti in chiffon.

Un’antica leggenda narra che un giorno Cupido, il dio dell’amore, si adirò con la madre Venere perché osava amoreggiare con Marte senza l’ausilio delle sue frecce.
Venere, offesa per questa intromissione, chiese alle Grazie di punire il figlio frustandolo con delle rose, ma le Grazie non volevano ferirlo e così scelsero le camelie, molto simili alle rose ma senza spine. Scoperto l’inganno Venere decise di vendicarsi sulla pianta stessa, confinandola in un’isola lontana e privandola del suo profumo.
La camelia è ricchissima di significato, fiore raffinato, rappresenta la bellezza perfetta e quando è regalata è segno di stima. Nella sua cultura originaria, cinese e nipponica, è simbolo di amore eterno e devozione dei due innamorati, fra i fiori più amati nei matrimoni.

La camelia...un fiore dal profumo delicato
Poche piante possono vantare una storia ricca e avvincente come la camelia, che veniva coltivata già 3000 anni fa e che oggi è diffusa in quasi tutto il mondo.
Ciò che accomuna la maggior parte delle varietà di camelia è, oltre la bellezza, il suo profumo delicatissimo.

Le piante del the
Si racconta che il monaco buddista Ta-Mo si addormentò durante una meditazione. Per punire se stesso per questa mancanza si taglio le palpebre e le buttò a terra. Da esse nacque una pianta che non faceva dormire, la C, Sinensis o pianta del the. Delle circa ottanta varietà di questa pianta,  solo cinque vengono utilizzate nella coltivazione del the , la C. Sinensis contiene teina, sostanza che aiuta a stare svegli. Difficile dimostrare se abbia o meno origini divine, ma fin dalla notte dei tempi il the ricavato dalla camelia è stato largamente utilizzato nella medicina tradizionale cinese a scopi curativi. Tra tutte le varietà di the quello più pregiato è il the bianco,  ricco di polifenoli e sostanze antiossidanti  che esercitano diverse azioni benefiche sull’organismo e sulla nostra pelle.

L'origine del nome "camelia" e il suo arrivo in Italia
Fu  Carlo Linneo, il grande medico e naturalista svedese che diede nomi e cognomi alle piante, a coniare il termine “Camelia” in onore di George Joseph Kamel, botanico e missionario gesuita che pare abbia portato questa specie in Europa dal Giappone nel 1700. Come la camelia sia arrivata in Italia, però, sembra essere un mistero:  si narra  che il primo esemplare sia giunto in Italia alla fine del 1700, per mano dell’ammiraglio Orazio Nelson che lo donò a Lady Hamilton, sua amante, e che fu immediatamente piantato nel prestigioso giardino della reggia di Caserta. 

Zone di coltivazione della camelia

Le zone ideali sono quelle vulcaniche, con suolo acido, drenato, morbido e fresco, quelle vicino ai laghi del Nord Italia, in Piemonte e Lombardia, la Lucchesia,

Tecniche di coltivazione
Se le camelie vengono fatte crescere in climi costantemente caldi non ci sono cure particolari da fare poiché la maggior parte delle condizioni di crescita sono dettate dall’istinto naturale della pianta e non vanno modificate. Nelle regioni più fredde invece la coltivazione delle camelie viene fatta in contenitori e poi le piantine vengono poste sotto vetro per farle germogliare. Le mutazioni climatiche di questi ultimi tempi permettono la sua coltivazione anche nei nostri climi, senza essere ritirate, una delle camelie più generose è la c. sasanqua, inizia la fioritura a ottobre e prosegue sino a febbraio, bellissimi i suoi fiori sotto la neve.
In questo periodo è fiorita la c. Japonica, un arbusto di medie dimensioni, con fiore semplice o doppio, in luogo semi ombreggiato. 

A volte alcuni boccioli si sviluppano fuori stagione quindi in tarda estate, non fioriranno perché il calore non è sufficiente ad alimentarli. La temperatura durante l'estate deve essere superiore a 20°C per diverse settimane anche di notte. Questo periodo assicura lo sviluppo dei boccioli (composti da gemme rotonde e spesse) e fiori in abbondanza.

Normalmente le camelie possono essere coltivate all’aperto durante la primavera e l'estate e devono essere riportate in serra in autunno in luoghi particolarmente rigidi o male esposti. Se tuttavia l'estate tarda è meglio farle riposare in serra in attesa di temperature più elevate.

Appartiene al genere delle acidofile, richiede un terreno umido anche se le radici non devono esser a contatto con l’acqua. Quindi è di fondamentale importanza che il terreno utilizzato per l’invasatura deve avere un’ottima ritenzione all’acqua (assorbendone la dose necessaria) e lo scarico di quella in eccesso deve essere sufficiente. Se il terreno contiene terriccio troppo liquido le particelle si riuniranno intorno alle radici ed in particolare le giovani piante non prospereranno e
mostreranno solo foglie gialle. Tuttavia, anche durante l'estate le piante non devono subire innaffiature frequenti se il terreno è poroso. Per ottenere queste condizioni ottimali di drenaggio del terreno è opportuno utilizzare un substrato abbondante di terra d’erica facilmente reperibile ai piedi dei pini selvatici. Altri materiali utili possono essere il legno marcio, foglie decomposte o torba. L'acqua piovana è la più indicata per innaffiare le camelie coltivate in vaso ma se è necessario si può utilizzare l'acqua del rubinetto; è buona norma acidificare l'acqua con torba, acido organico o inorganico.

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