Riprodurre una pianta, un arbusto, un albero è quanto mai gratificante. Molte sono le tecniche: semina, talea, margotta, propaggine le più conosciute.
La semina presuppone tempi di attesa variabili e risultati non assicurati anche se veloci; la talea, il prelievo di un ramo, giovane e senza fiore apicale immerso in acqua e prodotti stimolatori, la margotta consiste nell'inserire un ramo rigido in un sacchetto forato sopra e sotto, legare il sotto stretto, incidere con un coltellino il ramo in alcuni punti, riempirlo di terra che andrà mantenuta umida, legare anche l'altra estremità. Dopo un tempo che può durare alcune settimane dalle incisioni usciranno delle radici, è una tecnica adatta per le Hydrangee e le rose.
La propaggine è il sistema che preferisco, si adatta a piante e arbusti con rami flessibili, per un motivo ben preciso, il ramo deve essere vicino al terreno in quanto va piegato e inserito nel terreno con un apice senza fiore, piegato a ferro di cavallo, ricoperto con terreno umido e ombroso. Se tutto va come deve andare dopo un po' di tempo spunterà un nuovo getto di foglie. Non è finita, bisogna aspettare ancora, è il sistema più lento ma di sicura riuscita. Si può realizzare con rododendri, pieris, kalmie, spiree, salvie, ecc.
La natura ci educa alla pazienza, è inflessibile ma generosa, chiede rispetto per le sue regole, poi ci regala il meglio di sé.

