Dom, 8 Set, 2024

La rivoluzione della corrispondenza in Europa con l’invenzione della cartolina postale nel 1869

La rivoluzione della corrispondenza in Europa con l’invenzione della cartolina postale nel 1869

Conosciuta più semplicemente come “intero postale” per il fatto che la neonata cartolina veniva venduta con il francobollo già stampato in alto a destra, questo particolare innovativo fu subito apprezzato perché velocizzava e semplificava la spedizione.

L’idea rivoluzionaria per i tempi, di permettere a tutti di poter inviare missive brevi, evitando di acquistare il classico foglio di carta, la busta ed il francobollo, sostituiti da un piccolo cartoncino già tassato, venne proposta dal consigliere delle Poste Prussiano Heinrich von Stephan nel 1865 al suo stesso governo, il quale mise da parte il progetto perché una nutrita truppa di parlamentari conservatori, legati alla ferrea disciplina morale di stampo militaresco, tipica nel tratto di ogni tedesco fiero del suo Impero, ritenne offensivo ed immorale che missive potessero essere spedite senza la protezione di una busta, quindi alla mercè di chiunque avesse avuto la curiosità o l’interesse di leggere le frasi su questi piccoli pezzi di cartone senza nessuna protezione; per stimolare la decisione di non adottare l’uso della cartolina, alcuni parlamentari lamentarono l’uso di tariffe più alte del solito, cosa questa falsa, ma tanto bastò perché non se ne facesse nulla.

Chi invece aveva assistito nel 1865 alla conferenza postale di Karlsruhe, nel Baden-Wurtemmberg, all’esposizione del progetto da parte di Von Stephan relativo al progetto dell’introduzione della cartolina prepagata, fu il professore di economia all’accademia militare teresiana, l’austriaco Emanuel Hermann, che praticamente copiò l’idea, e in breve tempo le poste viennesi adottarono l’uso della cartolina postale, grazie al decreto del 25 settembre 1869 ottenuto dal barone Od-Maly direttore delle poste austriache, che per primo aveva saputo del progetto leggendo un articolo dello stesso Hermann enunciante un nuovo modo di interpretare la
corrispondenza, apparso sul giornale Neue Freie Presse.

La prima cartolina postale italiana 1874Cattura2Cartolina con risposta pagata

Il Regno d’Italia introdusse l’intero postale\cartolina nel 1873, decreto legge n.1.442 così che qualche mese più tardi, nel gennaio 1874, anche gli italiani poterono sperimentare l’utilità del nuovo provvedimento, di cui si stavano ormai dotando tutti gli stati del mondo. La cartolina venne stampata sulla falsariga delle fotografie in albumina formato “carte visite”, metodo che permetteva al fotografo di immortalare il soggetto ripreso in diverse pose su un’unica lastra: questo sistema era stato perfezionato dal francese Disderi, operante a Parigi con un laboratorio in cui trovavano lavoro circa 200 persone già a metà del XIX° secolo, inseguendo e realizzando un vero e proprio progetto industriale legato alla fotografia, che diventerà nel tempo oggetto di vanto della borghesia e nobiltà, una sorta di “status simbol” da mettere in mostra nei salotti, proprio come avverrà per le cartoline illustrate che iniziarono ad essere collezionate appena videro la luce.

Cattura3Ultima cartolina Regno V.E. II -1878 Cattura4Prima cartolina Umberto I- 1879

La prima fotografia in albumina, era alta circa dieci centimetri e larga sei, mentre le cartoline, precisando che alla nascita erano ancora prive di un fronte illustrato, misuravano circa nove centimetri di altezza e quattordici di larghezza, in quanto, indistintamente, tutti gli interi postali, presentavano lo spazio di scrittura al retro, mentre al verso, lato riportante la stampa del francobollo, era usato per il solo indirizzo; al fine di evitare falsificazioni, i francobolli stampati sul cartoncino riportanti l’effigie di Vittorio Emanuele II, erano di colorazione e struttura artistica, completamente diversi dalle affrancature originali che si usavano su lettera.

Cattura5La Regina Elena del Montenegro Foto su cartolina  Cattura6Cartoline vaglia anni '90 del XIX° sec.

Pare, ma non si hanno matematiche certezze, che le prime illustrazioni su di una missiva postale, siano state opera di alcuni soldati francesi, che accampati presso un piccolo villaggio poco distante da Parigi durante la guerra franco prussiana del 1870, trovatisi privi di carta da lettere, ebbero, il permesso del comandate il presidio, di cercare in un laboratorio tipografico locale qualcosa su cui scrivere , non trovando che alcune copertine di quaderni di scuola con le figure di soldati in divisa stampate sulla copertina; queste vennero tagliate in modo da sembrare una cartolina qualunque ed affrancate.

Alcune di queste, nel corso della breve guerra che vide l’esercito prussiano occupare molte città del nord della Francia, vennero poi spedite “via Fiume”, con un sistema postale che prese il nome di “Ballon de moulins” e che consisteva di accumulare le missive dentro un contenitore di pelle o di zinco di forma ovale, che veniva calato nell’oscurità della notte ed affidato alla corrente, per evitare che i nemici tedeschi potessero intercettare e distruggere questa strana ed inverosimile “cassetta delle lettere“ itinerante sull’acqua e sotto di essa. Questo metodo era usato anche dalla popolazione asserragliata e costretta isolata e chiusa nelle città, per comunicare attraverso i canali fluviali con zone isolate, quindi senza alcuna possibilità per poterle raggiungere via terra.

Durante lo stesso conflitto, i francesi si servirono anche di mongolfiere per poter spostare ogni genere di cose, compresi viveri e missive, affrancate regolarmente e chiamate “Ballon Montè”, fino alla caduta di Sedan e la cattura da parte dei Prussiani dell’imperatore Napoleone III, che di fatto decretò l’umiliante sconfitta francese.

Cattura7Intero postale del 1895 - Inaugurazione monumento ricordo cinque giornate di Milano

In Italia le prime cartoline illustrate, vennero prodotte monocolore dalla tipografia Danesi di Roma, ma erano scorci di monumenti, paesaggi e panorami affiancati a figure umane in abiti tradizionali, quindi poco animate e seppur di notevole pregio artistico, il progetto ebbe difficoltà ad essere accettato e molti preferirono affidarsi alla cara vecchia lettera affrancata.

Un Paese che fin da subito colorò e diede quindi vita alle cartoline postali, fu la Svizzera a partire dal 1872, che mise in risalto le sue bellezze naturali  e le impresse a tinte multiple sul cartoncino affrancato.

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