Gio, 19 Set, 2024

Una donna per amica: le lettere di Vittoria Torrigiani Filetto, dama della duchessa di Genova, Elisabetta di Sassonia

Una donna per amica: le lettere di Vittoria Torrigiani Filetto, dama della duchessa di Genova, Elisabetta di Sassonia

Destinataria di queste missive, la sorella Elisa Torrigiani, moglie di Amerigo Amerighi, patrizio di Siena (1857-19279) valente pittore dilettante. Vittoria, di gran famiglia fiorentina proprietaria del Palazzo e giardino Torrigiani, sposò il conte Giuseppe Tozzoni (1859-1928) di famiglia di Imola; quest’ultimo era figlio di Francesco e Sofia Serristori ed ereditò tutto il patrimonio dei Tozzoni. Prestò servizio militare e fece la sua carriera nella Marina, durante la quale compì la circumnavigazione del globo, a scopo di scoperte oceanografiche, sulla nave Vettor Pisani.

Vittoria ed Elisa erano figlie del marchese Pietro Torrigiani (1846-1920) e della marchesa Giulia Ginori Lisci (1847-1926). Le lettere che qui vengono riprodotte, raffigurano uno spaccato di vita molto interessante della quotidianità di Elisabetta di Sassonia, moglie del Duca di Genova Ferdinando di Savoia fratello di Vittorio Emanuele II e madre di Margherita e Tommaso. Confidenze intime che Vittoria regala alla sorella Elisa, con interessanti aneddoti dei trascorsi a Stresa nella villa che Elisabetta amava molto e dove curava, con i consigli di Piero Giacosa, un particolare giardino botanico con molte varietà di piante, fatte arrivare da località sparse all’estero o acquistate durante le trasferte nei periodi estivi dalla stessa principessa.

La curiosa stesura del testo in alcune di queste missive, risulta un esempio di come la dama riuscisse a dialogare con la sorella, scrivendo “a croce”; alla fine della lettera, la scrivente iniziava da capo, incrociando e sovrapponendo le parole , in modo da non consumare troppa carta intestata.

albumina margheritaAlbumina di Margherita

Interessanti sono le parti che riguardano il racconto delle visite a Stresa da parte dei “principini”, Tommaso e Margherita, alla madre Elisabetta, nelle quali Vittoria descrive con rispetto ed affetto i due. Stresa era una meta ambita dai figli di Elisabetta, perché il clima e la bellezza del luogo, posta sulle rive del Lago Maggiore la villa ducale ora proprietà dei Rosminiani, erano unici e permettevano loro ampie giornate di libertà fuori dal contesto dei cerimoniali di corte che anche i giovani dovevano osservare.

storia lettere da stresaLettere da Stresa di Vittoria Torrigiani alla sorella Elisa

Figure femminili invece importanti per la regina Margherita furono Paola Pes di Villamarina e la figlia Maria Cristina: mentre la prima si spense a Gressoney Saint Jean il 23 agosto 1914 durante le vacanze estive in compagnia della regina madre, nei periodi sereni lontani dalla routine di corte , dove abitualmente Margherita si ritirava nella quiete di Castel Savoia, la figlia assistette la sovrana fino al letto di morte a Bordighera, il 4 gennaio del 1926.

Paola, nata a Torino nel 1838 dal conte di Marmorito Edoardo Giuseppe Rignon e dalla contessa Maria Cristina Pilo-Boy, sposò il conte Emanuele Pes di Villamarina: la famiglia del Villamarina era molto ben voluta in Casa Savoia e considerata di provata ed assoluta fedeltà alla Corona fin dai tempi dell’esilio dei reali piemontesi in terra sarda, tanto che suo nonno, fu paggio di Vittorio Amedeo III ed in seguito un ascoltato consigliere del re di Sardegna Carlo Felice e dal 1831 di Carlo Alberto, mentre il padre Salvatore Pes marchese di Villamarina e barone dell’isola di Piana, fu un diplomatico con incarichi in diverse ambasciate estere ed un abile politico, senatore del Regno di Sardegna ed in seguito d’Italia.

Nel 1868 Paola divenne dama d’onore della prima regina d’Italia, mentre il marito cavaliere d’onore della medesima, ed ebbe un ruolo particolare nella sfera privata della sovrana, in quanto si occupò sempre degli arredi delle residenze da lei abitate, abitualmente assistita dalla contessa Paola: nel tempo il legame tra le due donne divenne molto forte, una vera e sincera amicizia che le unì per ben 46 anni.

I Villamarina contribuirono con passione e competenza, nell’aiutare ed assistere la regina nel ruolo che prediligeva, quello di andare alla scoperta di tutte le eccellenze nostrane nei molteplici settori produttivi italiani, per poi presentarli al pubblico nelle diverse mostre ed esposizioni in Italia ed Europa: nasceva così il mito della regina “promoter”, la prima vera “influencer” del “made in Italy”

Per questo motivo, orfana dell’amica Paola, Margherita volle sostituirla con la figlia Maria Cristina, scegliendo una continuità nel segno del rispetto e della devozione dimostrata verso la sua figura dalla madre: toccherà quindi a questa nuova dama d’onore stringere la mano della prima regina d’Italia in punto di morte, ultimo estremo gesto, a voler ricambiare la mano di Margherita posata sulle dita della fedele Paola, dodici anni dopo, un’ultima carezza che interruppe un legame famigliare con le dame Villamarina durato ben 58 anni.

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Schedina Calvo 

 

 

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