Sono riprese da ieri, sabato 15 marzo, le visite guidate nelle ex miniere di talco Paola e Gianna di Prali, gestite dall’Ecomuseo delle miniere e della Valle Germanasca. Fin dagli anni ‘90, questo progetto ha contribuito alla valorizzazione delle tradizioni e delle installazioni minerarie delle Valli Chisone e Germanasca, testimoniando l’importanza dell’attività estrattiva che per lungo tempo ha rappresentato il motore economico di queste terre.
Un patrimonio storico salvato dall’abbandono
Alla fine degli anni ’80 del secolo scorso, la coltivazione del talco di Prali sembrava destinata a finire, mettendo a rischio la sopravvivenza di un intero patrimonio minerario. Macchinari abbandonati, strutture pericolanti e archivi in via di dispersione minacciavano di cancellare la memoria del lavoro e dei sacrifici dei minatori. Per scongiurare questa perdita, nel 1993 l’allora Comunità Montana Valli Chisone e Germanasca avviò un ambizioso progetto turistico-culturale di conservazione e valorizzazione del patrimonio minerario, ispirandosi a esperienze di successo in Gran Bretagna, Francia, Germania e Austria. Cinque anni dopo, nel 1998, nacque ScopriMiniera, un percorso di tour guidati nelle gallerie della miniera Paola che permette ai visitatori di immergersi nella vita quotidiana dei minatori della Val Germanasca. Questo progetto non solo ha contribuito alla tutela della memoria storica, ma ha anche creato nuovi posti di lavoro, consolidando un movimento turistico significativo. I successi ottenuti hanno portato alla nascita dell’Ecomuseo della Val Germanasca, ufficialmente riconosciuto dalla Regione Piemonte nel 2003, ampliando l’offerta culturale e formativa legata alle miniere.
Un viaggio tra geologia e storia
Negli ultimi anni, l’offerta dell’Ecomuseo si è arricchita con l’introduzione di ScopriAlpi, un percorso nella miniera Gianna che offre un’esperienza unica: la possibilità di osservare il punto esatto in cui rocce formatesi negli oceani della Tetide si sovrappongono a rocce di origine continentale. Questo fenomeno geologico straordinario conferma la teoria che attribuisce la formazione delle Alpi allo scontro tra le placche continentali africana ed europea. A quasi due chilometri di profondità dalla superficie, le gallerie della miniera Gianna permettono ai visitatori di osservare la "cicatrice" lasciata dallo scontro tra i due continenti avvenuto 65 milioni di anni fa. Il percorso guidato conduce attraverso gallerie e strutture risalenti a oltre 60 anni fa, in una miniera attiva fino al 1995 per l’estrazione di un talco bianco purissimo, apprezzato a livello internazionale. Grazie all’utilizzo di maxi cartografie, videoproiezioni, installazioni multimediali, effetti sonori e luci suggestive, la visita offre un’esperienza immersiva di circa tre ore, tra esplorazioni e scoperte affascinanti.
Per chi desidera vivere questa esperienza unica nel cuore delle Alpi, informazioni e prenotazioni: www.ecomuseominiere.it.