Mar, 2 Set, 2025

Torino

Scuola in carcere, l’opposizione compatta contro i tagli: «colpire il diritto allo studio dietro le sbarre è una scelta miope che mette a rischio reinserimento e sicurezza sociale»

Scuola in carcere, l’opposizione compatta contro i tagli: «colpire il diritto allo studio dietro le sbarre è una scelta miope che mette a rischio reinserimento e sicurezza sociale»

Dopo gli insegnanti e il Movimento 5 Stelle, anche gli altri gruppi di opposizione in Consiglio regionale del Piemonte scendono in campo contro i tagli all’istruzione nella Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino. La soppressione di classi nei corsi di istruzione per adulti – tra cui due del Liceo Artistico, una dell’IIS Giulio e una dell’IIS Plana – sta suscitando un'ondata trasversale di critiche.

Il consigliere regionale del Partito Democratico Daniele Valle, insieme alla collega Emanuela Verzella, ha presentato un ordine del giorno per chiedere l’intervento immediato della Giunta Cirio presso l’Ufficio Scolastico Regionale e il Ministero. «Si tratta di un segnale gravissimo – dice Valle – che colpisce proprio quelle persone per cui l’istruzione rappresenta una vera possibilità di riscatto e reinserimento».

Una posizione condivisa da Gianna Pentenero, presidente del gruppo PD, che ha incontrato i docenti e gli studenti del carcere: «Tagliare classi significa spezzare percorsi educativi fondamentali. La scuola in carcere è uno spazio di dignità e speranza, non un lusso da tagliare».

Anche Alleanza Verdi e Sinistra si mobilita. Il deputato Marco Grimaldi, insieme alle consigliere regionali Alice Ravinale e Valentina Cera, denuncia un attacco sistemico all’istruzione per adulti: «Questi tagli non sono solo sbagliati, sono pericolosi. La scuola è uno strumento di rieducazione e abbattimento della recidiva. Colpire le classi in carcere significa aumentare il rischio di devianza e insicurezza per tutti».

Il caso del Lorusso e Cutugno è solo la punta dell’iceberg, segnalano le opposizioni, citando anche i tagli al Curie-Vittorini di Grugliasco, al Buniva di Pinerolo e ai CPIA, già in affanno per mancanza di posti.

L’appello congiunto è chiaro: servono risorse, non tagli, per rafforzare l’istruzione in carcere e quella per gli adulti. I gruppi regionali stanno preparando un tavolo di confronto sul tema, da discutere nel prossimo Consiglio.

«La destra al governo – conclude Grimaldi – dimostra ancora una volta la sua ostilità verso i più fragili. Ma noi non staremo a guardare: la scuola è un diritto, anche dietro le sbarre»

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