Sono 373 i cittadini nati a Leinì e nel contempo ancora residenti nel Comune. Cifra esigua e curiosa. Ma questo è stato solo uno dei molti aneddoti snocciolati da due impareggiabili narratori di cose e storie leinicesi: Tony Balbo e Christian Chiatello. Complice una serata, quella di venerdì 11 ottobre, promossa da Livio Steri, presidente dell’Asd Music Cafè, che ha registrato subito il tutto esaurito.
Tra storie minute e la grande storia, i due conferenzieri, hanno letteralmente affascinato gli spettatori, fra aneddoti, personaggi che sono ormai entrati di diritto nella storia locale, ma anche luoghi, piazze, vie, edifici che, inevitabilmente hanno conosciuto la metamorfosi urbana nell’arco di alcuni secoli, o le più recenti devastazioni legate alla seconda guerra mondiale, ma anche un piano urbanistico non sempre attento a tutelare e valorizzare certe aree.
Tony Balbo poi, infaticabile animatore nonché fondatore dell’associazione “La Barbacana”, con grande maestria ha saputo andare indietro nei secoli e nei millenni. Quando della cittadina leinicese non c’era neppure l’ombra, ma solo un vasto territorio nel cono del fiume Stura, passando da Annibale che, chissà, avrebbe potuto transitare con il suo esercito, ed i famosi e discussi elefanti, in questa porzione di pianura subalpina. Per poi proseguire con la centuriazione romana, di cui esistono ancora molte tracce nelle campagne leinicesi.
Emerse oggi, grazie proprio all’attento ed appassionato studio di Tony Balbo, che ha saputo pazientemente ricostruire le “maglie” di questa significativa opera di controllo e gestione del territorio, in chiave agricola e produttiva, che arrivava fino alle porte di Yporedia, l’attuale Ivrea. Arrivando persino ad individuare le linee romane del cardo e del decumano cittadino. Senza dimenticare i Provana ed i loro legami con la città.
Non di meno è stato l’intervento di Christian Chiatello, appassionato cultore e valorizzatore della storia del Santuario della Madonnina. Ma pure attento ricercatore di foto e documenti d’epoca che, se analizzati con la giusta attenzione, riportano in luce vicende, personaggi, luoghi di Leinì, che altrimenti andrebbero inesorabilmente dispersi, e grazie al suo contributo sono diventati patrimonio comune, sia sulle pagine social che lui gestisce, che attraverso incontri pubblici come questo.
Insomma, un viaggio indietro nel tempo, grazie a due appassionati relatori e studiosi, che hanno messo al centro la storia nel suo complesso di Leinì e dei suoi abitanti, dal passato più remoto ai giorni nostri.