Il Comune ha acquistato per 520mila euro l'edificio dell'asilo De Amicis di via Regina Pacis concludendo così una complessa operazione di riorganizzazione e consolidamento delle scuole di Settimo, iniziata già nel 2019, che ha portato a "salvare" la storica struttura, attuale scuola dell'infanzia pubblica Para, a garantire una sede CPIA e ad aprire un centro destinato a persone con autismo fra i 2 e i 18 anni.
«Con l'acquisizione dell'immobile nel patrimonio pubblico la Para trova finalmente una sua sistemazione definitiva, la città consolida la presenza di una scuola materna in centro e potrà valutare nuovi investimenti sugli spazi attualmente liberi - commenta la sindaca Elena Piastra – L'ipotesi è di collocare qui progetti legati alla scuola e all'inclusione sociale».
L'asilo privato De Amicis è entrato in crisi dopo il 2018. In quella fase il Comune aveva valutato un possibile cambio di destinazione d'uso e la possibilità di realizzare una RSA privata. Questo progetto è stato poi accantonato per la volontà dell'ente di consolidare l'assetto scolastico pubblico della città, affittando i locali per trasferirvii le sezioni dell'asilo Para e l'asilo Nino Costa del Villaggio Olimpia, che a causa della carenza di iscrizioni rischiava la chiusura.
Al posto della Para, nell'edificio della scuola primaria Giacosa, era stata realizzata la nuova sede del CPIA, il Centro Provinciale Istruzione per gli Adulti, per cui la Città Metropolitana attendeva una sistemazione da tempo. Invece al posto dell'asilo del Villaggio Olimpia nel 2021 è stato aperto il Centro Allanino Costa, una struttura in cui bambini e ragazzi con autismo, insieme alle loro famiglie, possono affrontare percorsi formativi ed educativi.
«Nel suo insieme si è trattato di un'operazione complessa, che ci ha permesso di ottenere alcuni importanti risultati – aggiunge Piastra - Il mantenimento di una scuola materna in centro, peraltro molto richiesta dalle famiglie, dei servizi educativi per adulti, e l'attivazione di nuovi servizi destinati alle persone fragili. In generale, abbiamo rafforzato il presidio del servizio pubblico, cercando di adeguarlo ai bisogni di una società che cambia. Il lavoro non è finito: occorre investire ancora nella scuola per sfruttarne al meglio il potenziale».