Mar, 11 Feb, 2025

"Storie di donna". A San Maurizio Canavese un affascinante viaggio attraverso la lirica, il teatro e la pittura

Grande successo per “Storie di Donna”messo in campo dall’Associazione Madrigale,  un affascinante viaggio nell’ universo femminile raccontato attraverso la lirica, l’arte teatrale e la splendida voce della soprano Beatrice Grimaldi, che ha incantato i presenti nella Chiesa Parrocchiale San Martire a San Maurizio Canavese.

Nello spettacolo, scritto e dedicato a La Rete delle Donne, le figure raccontate sottolineano diverse peculiarità della figura femminile: Donna Franca Florio, magistralmente interpretata da Silvia Grimaldi denuncia la sofferenza che si nasconde dietro il sorriso di una donna che vive sotto il peso delle aspettative sociali. Le sue famose perle, simbolo del suo amore e della sua bellezza, sono segno di un destino di tradimento e solitudine; Desdemona emerge nel cuore della narrazione vittima della gelosia di un uomo, la sua vita viene distrutta dalla sfiducia e dalla manipolazione. La sua morte, tra le più tragiche dell’opera, è l'apice di un amore corrotto, ma anche un segno di quanto la donna possa essere vulnerabile in un mondo dominato dalla possessività.

In contrasto con la sua vulnerabilità, emerge la figura di Santuzza, protagonista di Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni. Santuzza, pur soffrendo per il tradimento dell’uomo che ama, è una donna che non si arrende alla sua condizione, ma lotta con forza e dignità per la giustizia. La sua figura diventa simbolo di tutte quelle donne che, pur essendo vittime di ingiustizie, trovano la forza di reagire e di farsi ascoltare, anche nei momenti di dolore. Cede il posto a Fidalma, che diventa il contraltare ironico e pragmatico alle figure tragiche di Destemona e Santuzza. Fidalma è una donna che sa come muoversi in un mondo dominato dagli uomini: attraverso la sua astuzia e determinazione, cerca di conquistare ciò che desidera. La sua comicità nasce dalla sua schiettezza, ma anche dalla sua capacità di adattarsi alla durezza della vita, mostrando come a volte per essere "forti" le donne debbano ricorrere a strategie che il mondo patriarcale impone loro.

Si giunge così alla Baronessa di Carini, figura tragica della Sicilia, che incarna l’amore ossessivo e possessivo, destinato a finire in una morte violenta per mano del marito. La sua "mano insanguinata" diventa il simbolo di tutte le donne che hanno sofferto a causa della gelosia e del potere maschile. La Baronessa è un'eroina tragica la sua storia, raccontata con passione e drammaticità, è un monito sulle conseguenze devastanti dell'amore malato e della violenza.
Questo personaggio tragico, presenta Liù, personaggio chiave dell'opera di Puccini Turandot anche lei muore tragicamente ma con l'eccezione che il suo carnefice è la regina!

Lo spettacolo volge al termine con un moderno Menotti, che descrive una donna, quasi dei nostri tempi. “La cameriera e il ladro” ambientato in un contesto che oscilla tra farsa e thriller, racconta una vicenda piena di ironia e di tensione, in cui i rapporti di potere si ribaltano gradualmente. La protagonista, una cameriera semplice e devota, all'inizio sembra essere una figura sottomessa e accomodante, quasi intimorita dal ladro che entra nella sua vita e rappresenta un'intrusione minacciosa e destabilizzante. Tuttavia, mano a mano che la vicenda si sviluppa, la cameriera scopre dentro di sé una forza inattesa. Inizia a capire che, pur nella sua umiltà e apparente vulnerabilità, possiede delle armi, anche se sottili e quasi invisibili, che può utilizzare per influenzare e domare l’uomo che, con arroganza, aveva preso il controllo della situazione.

Si arriva così all’ultima figura femminile: Tosca, la protagonista dell’opera di Giacomo Puccini. Tosca è una donna che, pur soffrendo per il tradimento e la brutalità dell'uomo che ama, si erge a simbolo di forza e determinazione. Il suo
sacrificio finale, l'atto estremo di uccidere il suo carnefice, è un gesto che riscatta la sua dignità e la sua libertà. La sua storia, pur tragica, ci parla di una donna che non si arrende mai di fronte al destino, ma combatte fino alla fine per amore e per arte.

Ogni personaggio raccontato in *Storie di Donne* è stato, a suo modo, un simbolo di lotta, di speranza e di bellezza, è una riflessione sul ruolo della donna, non solo nell’opera lirica, ma nella storia, nella letteratura e nella vita. Lo spettacolo, attraverso il potere della musica del maestro Guglielmo Grimaldi, e del teatro, celebra la bellezza, la forza e la resilienza femminile, invitando il pubblico a riflettere sulla condizione della donna ieri e oggi, tra luci, ombre e perle di speranza.

In questo quadro d’arte, cinque pittrici hanno realizzato le loro opere lasciandosi ispirare ed attraversare da cotanta arte. Le opere sono state donate a La Rete delle Donne, stabilendo con le artiste una base d’asta e rese disponibili ai possibili acquirenti. Il ricavato della vendita delle tele contribuirà alla messa in campo di altre iniziative, rivolte alla popolazione. Alle pittrici Nicoletta Militello di Palermo, Valentina Bongiovanni, Francesca Nigra, Simona Balma Mion è stato dedicato un apprezzamento speciale per le opere realizzate ed un sentito ringraziamento per la generosità.

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