Novantotto candeline. Sono state spente ieri, domenica 26 maggio, dal Gruppo Alpini di Venaria Reale. Un compleanno speciale, celebrato con una giornata di festa, iniziata sin dal mattino.
La cerimonia, preceduta da un rinfresco per accogliere gli ospiti, si è aperta con il corteo nel cortile della sede, sventolando il tricolore per l’alzabandiera alla presenza del sindaco Fabio Giulivi, del presidente del consiglio Giuseppe Ferrauto e l’assessore Luigi Tinozzi, dei gruppi ANA di Viù, Robassomero, Ciriè e Madonna di Campagna e le associazioni Avis, Marinai e Protezione Civile, posizionati ciascuno con i propri labari. E ha portato i suoi saluti anche l’Arma dei Carabinieri, rappresentata dalla stazione di Venaria e il maresciallo Salvatore Limuti.
Dopo la tradizionale deposizione della corona d’alloro al monumento dei caduti e la benedizione di don Ezio Magagnato, sulla rotatoria di corso Papa Giovanni XXIII, il presidente Vittorio Sabucco ha ricordato Teresio Bollito, segretario e tesoriere dell’associazione e penna nera molto attivo del gruppo che avrebbe compiuto cento anni.
«98 anni di vita e di legame con il territorio e con l'etica e la dignità di essere italiani - ha affermato Sabucco -. Il nostro gruppo è stato fondato il 18 luglio del 1926 , mentre la nostra casa è stata realizzata il 27 maggio del 1984 e oggi accoglie 300 penne nere e 35 soci aggregari. Presto ci attiveremo a festeggiare il nostro centenario, insieme alla comunità. Per questo serve la presenza, l’esperienza e il sacrificio di tutti perché possa realizzarsi. Estendo l’invito anche ai giovani. Avvicinarsi a noi sarebbe un bel regalo».
Il sindaco che ha voluto, insieme al presidente del Consiglio comunale invitare i giovani ad unirsi all'associazione come volontari per i festeggiamenti del centenario, ha ricordato «la volontà e il sacrificio di tanti volontari che in questi anni hanno dedicato il loro tempo non solo a una passione, ma anche al servizio della patria e del territorio. Gli alpini sono veicolo di valori come il coraggio, la solidarietà e l’amore per la comunità».
La festa si è conclusa poi con la messa e, a seguire, il bel momento conviviale del pranzo sociale.