La cefalea, comunemente definita "mal di testa", è una delle patologie più diffuse al mondo. Circa il 50% della popolazione adulta ne ha sofferto almeno una volta nell'ultimo anno. L'emicrania, una forma specifica di cefalea, colpisce circa il 12% della popolazione generale, principalmente di sesso femminile.
La diagnosi di cefalea si basa principalmente sull'anamnesi e sull'esame obiettivo, ma in alcuni casi specifici, possono essere necessari esami diagnostici aggiuntivi, come la risonanza magnetica (RM) o la tomografia computerizzata (TC), per escludere cause secondarie di cefalea. La classificazione internazionale delle cefalee (ICHD-3) distingue tra cefalee primarie (emicrania, cefalea tensiva, cefalea a grappolo) e cefalee secondarie (causate da altre condizioni mediche).
Il trattamento della cefalea dipende pertanto dal tipo e dalla gravità del dolore. Le opzioni terapeutiche includono i farmaci analgesici (ad esempio paracetamolo e ibuprofene che possono essere efficaci per la cefalea tensiva e l'emicrania lieve), i triptani (agiscono sui recettori della serotonina nel cervello e sono efficaci per il trattamento degli attacchi acuti di emicrania) ed i farmaci preventivi, utili in caso di cefalea frequente o debilitante (ad esempio beta-bloccanti, antidepressivi e antiepilettici). Anche alcuni trattamenti non farmacologici, come ad esempio tecniche di rilassamento, agopuntura, fisioterapia e terapia cognitivo-comportamentale, possono essere utili per la gestione della cefalea.
Tra i principali fattori di rischio per la comparsa di cefalea vi sono la familiarità, il sesso femminile, lo stress, i cambiamenti ormonali, alcuni alimenti e bevande (caffè, cioccolato, alcol), alcuni farmaci, i disturbi del sonno e vari fattori ambientali come le luci intense, i rumori forti, ed i cambiamenti climatici.
La prevenzione della cefalea si basa sull'identificazione e la gestione dei fattori di rischio.