Mer, 16 Lug, 2025

Cecilia Sala al Salone del Libro: «Israele è trascinato dagli estremisti. E i palestinesi non hanno più voce»

Cecilia Sala al Salone del Libro: «Israele è trascinato dagli estremisti. E i palestinesi non hanno più voce»

Il Salone del Libro si conferma, ancora una volta, luogo d’incontro e riflessione sulle grandi questioni internazionali. Nell’Auditorium Agnelli, la giornalista Cecilia Sala, di ritorno da un reportage in Cisgiordania, ha aperto un intenso dialogo con Francesco Costa sulla drammatica situazione israelo-palestinese e sul ruolo degli Stati Uniti nella politica mediorientale.

Sala ha descritto un Israele guidato da una coalizione sempre più radicale: «A vincere sono gli estremisti israeliani, alleati fondamentali di Netanyahu. Dopo il 7 ottobre, un influencer su TikTok ha organizzato un vero e proprio attacco contro i palestinesi nel villaggio di Jimba. È successo tutto alla luce del sole, colpendo a caso la popolazione civile». Il premier Netanyahu, secondo Sala, «dipende dagli estremisti per restare al potere, anche perché rischia il carcere».

Ma il quadro si fa ancora più cupo quando si parla della percezione pubblica: «La società israeliana vive in una profonda negazione. Censura le immagini da Gaza, è ancora traumatizzata dal 7 ottobre ed è accecata dall’odio. C'è chi, come il ministro della Cultura, arriva a invocare l'uso della bomba atomica».

Il popolo palestinese, intanto, resta senza una rappresentanza politica: «Non ci sono elezioni, non può nascere una nuova leadership in queste condizioni. C’è solo Hamas, e se si votasse oggi, vincerebbe di nuovo».

Nel corso dell’incontro si è discusso anche del ruolo internazionale degli Stati Uniti, in particolare del presidente Donald Trump: «Il suo primo viaggio non fu in Israele, ma in Qatar e Arabia Saudita. Nei media israeliani scoppiò il panico: temevano stesse voltando loro le spalle», ha raccontato Sala.

Secondo la giornalista, la strategia diplomatica di Trump è stata debole e inconcludente: «Il suo unico obiettivo era firmare accordi, ma molti si sono rivelati fragili. In Siria, ad esempio, ha tolto le sanzioni senza chiedere nulla in cambio, nemmeno un passo avanti sui diritti delle donne. È una diplomazia che non porta cambiamenti duraturi, lo abbiamo visto anche in Ucraina».

In chiusura, Sala ha parlato del suo ultimo libro, “L’incendio”, recentemente tradotto in inglese: «Sono molto felice, perché così potranno leggerlo anche le persone di cui scrivo. E a settembre – ha annunciato – uscirà il mio secondo libro».

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