“La sensibilità cambierà il mondo” di Gabriele Genovese (Edizione Piemme) - 192 pagine - 18,90 Euro
La sensibilità può diventare uno strumento per vivere e stare bene con tutto ciò che ci circonda? È uno dei tanti interrogativi che molte persone si pongono quando scoprono di essere altamente sensibili in età adulta.
Gabriele Genovese, classe 1990, di Venaria Reale, laureato in Economia manageriale, insegnante di danza da 14 anni e da 5 anni impegnato a diffondere il messaggio che la sensibilità è fonte di ricchezza e di non vivere quel pregiudizio di essere diversi sui socal, sull'argomento ha scritto “La sensibilità cambierà il mondo” per la casa editrice Piemme, e raccontando la sua esperienza personale ha cercato di dare delle risposte e in futuro sogna di affrontare queste tematiche anche nelle scuole.
«Lo scopo di questo libro non è insegnare a chi lo legge ad essere felice, ma fornire gli strumenti per conoscersi meglio, per comprendere quello che ci succede e provare ad accettarlo. E che siate PAS (persone altamente sensibili) anche voi oppure no, che vi riconosciate in tutto quello che leggerete, in una gran parte o solo in qualche dettaglio, la cosa più importante è guardare in faccia le proprie emozioni per ritrovare l’armonia con sé stessi e la capacità di incorniciare i momenti fondamentali della nostra vita» spiega l’autore.
Gabriele Genovese, nel suo libro, con delicatezza e attenzione, scruta le emozioni più profonde dall’infanzia all’età adulta. Da bambino, al contrario dei suoi coetanei, viveva le feste di compleanno come un momento stancante e traumatico, poi crescendo è subentrata l’ansia da esami e interrogazioni e il forte desiderio di non deludere le aspettative sul lavoro. Emozioni che possono diventare quasi invalidanti.
Ha scoperto di essere un Pas, una di quelle persone che vivono le emozioni in maniera più profonda e sono molto più sensibili ai bisogni e alle esigenze altrui, così, con uno sguardo intimo, nel suo libro, ha scelto di rivolgersi ai più giovani e agli adulti, lasciando una riflessione quasi provocatoria verso la società che ci circonda: la sensibilità non è sinonimo di fragilità, ma è una risorsa preziosa.
«Noi persone sensibili siamo come le stelle. Brilliamo nell'oscurità dello spazio e illuminiamo l'universo di una luce nuova» è il suo messaggio.
