Mer, 1 Ott, 2025

Iveco venduta a Tata Motors: Piemonte in allarme, sindacati e politica temono per 14mila posti di lavoro e per il futuro dell’industria regionale

Iveco venduta a Tata Motors: Piemonte in allarme, sindacati e politica temono per 14mila posti di lavoro e per il futuro dell’industria regionale

La cessione di Iveco alla multinazionale indiana Tata Motors per 3,8 miliardi di euro, accompagnata dalla vendita della divisione militare Iveco Defence Vehicles a Leonardo per 1,7 miliardi, scuote il mondo industriale piemontese e accende i riflettori sul futuro occupazionale di migliaia di lavoratori. La storica azienda torinese, considerata un’eccellenza dell’automotive italiano, passa così di mano in un’operazione che suscita timori per la tenuta produttiva e la salvaguardia della qualità del lavoro nel territorio.

Secondo quanto emerso, la holding Exor – controllata dalle famiglie Agnelli-Elkann-Nasi e titolare del 27,06% di Iveco – ha deciso di cedere l’intero gruppo alla casa automobilistica indiana, pochi giorni dopo la vendita della divisione militare a Leonardo. Una decisione improvvisa, sottolineano sindacati e opposizioni, presa senza alcun confronto preventivo con le rappresentanze dei lavoratori.

Le reazioni politiche
«È una pessima notizia per Torino e il Piemonte – dichiarano i consiglieri regionali del M5S Sarah Disabato, Alberto Unia e Pasquale Coluccio –. Iveco è un fiore all’occhiello della nostra industria, ma la cessione a una multinazionale straniera non offre garanzie né sulla salvaguardia dei posti di lavoro né sulla qualità della produzione. La Giunta Cirio deve fare tutto il possibile per difendere le professionalità che hanno reso grande questa azienda».

Sulla stessa linea l’Alleanza Verdi e Sinistra. Il vicepresidente del gruppo AVS alla Camera, Marco Grimaldi, denuncia «l’ennesima svendita di un pezzo dell’industria italiana a favore di logiche finanziarie. Tra Torino, Brescia, Suzzara, Foggia e Bolzano gli occupati sono oltre 14mila, 36mila nel mondo, e tutto è avvenuto senza alcuna trattativa sindacale. È la stessa dinamica già vista con Marelli, ceduta a un fondo americano e oggi in fallimento». Mentre la capogruppo in Consiglio regionale, Alice Ravinale, accusa la Giunta piemontese di immobilismo: «Il tessuto industriale della nostra regione perde pezzi ogni giorno. Cirio e Chiorino restano a guardare mentre migliaia di lavoratori rischiano il posto».

Preoccupazione condivisa anche dal Partito Democratico. «Prima le voci di una possibile cessione, totale o parziale, di Iveco Group e il 30 luglio scorso l’ufficializzazione dell’accordo che vede il passaggio del gruppo a Tata Motors  hanno generato forte preoccupazione tra i lavoratori e le loro famiglie – spiega la consigliera regionale PD Laura Pompeo –. Per questo motivo ho interrogato l’assessore regionale al Lavoro per chiedere che cosa intenda fare per avere informazioni dettagliate, tempestive e trasparenti da Iveco Group e dal gruppo Exor sul futuro dei dipendenti. Iveco è un patrimonio industriale e occupazionale di grande valore per il Piemonte e per l’intero Paese, con stabilimenti strategici a Torino e San Mauro che impiegano circa 6.000 addetti, oltre a un indotto stimato tra 1.500 e 2.000 lavoratori. È fondamentale che tutti i passaggi di questa operazione vengano condotti nel massimo rispetto della trasparenza, coinvolgendo le istituzioni e le rappresentanze sindacali. Nonostante le rassicurazioni contenute nella nota congiunta Tata-Iveco, che garantisce il mantenimento della sede a Torino e l’assenza di tagli al personale, i sindacati hanno reagito con durezza: la Fiom-Cgil parla di “smantellamento industriale”, mentre la Fim-Cisl considera l’operazione “di natura finanziaria” e non strategica».

La consigliera PD sottolinea inoltre che, nella risposta in aula, l’assessora al Lavoro ha assicurato che la Giunta «sta lavorando per difendere l’eccellenza industriale» e che vigilerà «con fermezza affinchè ogni impegno venga rispettato», accogliendo positivamente la nota congiunta Tata-Iveco. Pompeo conclude auspicando «un monitoraggio costante e un intervento rapido qualora le aspettative vengano disattese. Continuerò a confrontarmi con sindacati e lavoratori per la tutela dei posti di lavoro, delle competenze e del know-how tecnico e ingegneristico, priorità irrinunciabili».

Sindacati e territorio in attesa di certezze
L’operazione Tata-Iveco apre dunque una fase cruciale per il futuro dell’industria automobilistica in Piemonte. Mentre la Regione annuncia vigilanza e le opposizioni chiedono tavoli di crisi al Ministero, resta forte l’incertezza tra i 14mila dipendenti italiani e l’indotto. Nei prossimi mesi sarà decisivo capire se le promesse di continuità produttiva si tradurranno in garanzie concrete o se si assisterà a un nuovo processo di delocalizzazione.

Image

Torino e area metropolitana

Non Solo Contro

Il giornale è a cura dell'Associazione Culturale onlus NonSoloContro.
Registrazione n. 2949 del 31/01/2019 rilasciata dal Tribunale di Torino
Direttore responsabile: Nadia Bergamini

Per la pubblicità

ABC Marketing e Comunicazione 
P.I. 124160015

abc.marketing.comunicazione@gmail.com

 Tel.: 3935542895 - 3667072703