Mar, 22 Ott, 2024

Dall'albero della vita e dell'abbondanza, il fico: il frutto che non è un frutto. Un tesoro di dolcezza e salute

Dall'albero della vita e dell'abbondanza, il fico: il frutto che non è un frutto. Un tesoro di dolcezza e salute

Il fico, il dolcissimo frutto che matura tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno, in realtà non è un frutto. Stupiti? Seguiteci e vi spieghiamo cos'è.

Il fico è, infatti, un falso frutto formato da un ricettacolo ingrossato, carnoso, cavo, con un’apertura nella parte apicale opposta al picciolo detta ostiolo in cui la femmina della vespa  (esclusivamente questo insetto) depositando le uova, ne permette l’impollinazione. Un “frutto senza fiore”, come viene definito, perché non presenta una fioritura verso l’esterno, ma minuscoli fiori commestibili che si formano, crescono e fioriscono nella cavità interna del cosidetto frutto. E' uno straordinaria forma di mutualismo tra i fichi e le vespe impollinatrici, un’interazione che avviene da più di 80 milioni di anni.

Benefici e controindicazioni

Questo particolare frutto non è soltanto buono,  ha anche un elevato cotenuto di fibre, valido come supporto a chi soffre di stitichezza, ma attenzione... chi soffre di colite o della sindrome dell'intestino irritabile non deve esagerare. Contiene soltanto 47 calorie ogni 100 grammi, ma essendo molto zuccherini possono fare impennare la glicemia e alzare l'insulina dato l'elevato indice glicemico e anche favorire l’aumento di peso. Il consiglio è sempre lo stesso: moderazione. E' invece sconsigliato ai diabetici.

Ha anche una rilevante capacità antiossidante che risulta preziosa per la salute e presenta un discreto contenuto di di vitamina C.

Grazie ai suoi costituenti, il fico è prezioso aiuto per contrastare molte patologie di natura infiammatoria e allergica: tosse, problemi bronchiali, faringiti e laringiti  e aiuta in caso di asma allergica e nelle infiammazioni a carico di stomaco e intestino. La proprietà antinfiammatoria vale anche per un uso topico: un impacco applicato su ascessi, afte e foruncoli apporta effetti benefici.

E' anche un antibatterico naturale (grazie ai suoi estratti dal lattice delle foglie) in caso di Candida e di infiammazioni gengivali.

In cucina

il fico può essere inserito in molte ricette, sia dolci che salate. La sua dolcezza si sposa elegantemente con il salato, come ad esempio gli insaccati, soprattutto il  prosciutto crudo e i fomaggi freschi, stagionati o semi stagionati. La composta di fichi gustata con i formaggi è una vera prelibatezza. Può essere inserito come ripieno della pasta fresca, come condimento di piatti a base di carni rosse o di selvaggina e naturalmente nelle composte e marmellate.

Curiosità

Pare che il fico sia nato Mesopotamia. Nel 2006, infatti, gli archeologi ne hanno trovati negli scavi nel villaggio di Gilgal, nella Valle del Giordano, datati 11.400 anni. I fichi raggiunsero l'America solo nel 1500, trasportati dagli spagnoli che raggiungevano l'isola caraibica di Hispaniola.

Fare le nozze coi fichi secchi significa voler fare qualcosa spendendo il meno possibile. Detto ancor oggi in uso, ma sapete da dove deriva? Il 27 settembre 1896, giorno delle nozze tra Vittorio Emanuele di Savoia e la principessa Elena del Montenegro, sulle pagine de Il Mattino di Napoli proprio per quel evento apparve un articolo intitolato, appunto, “Le nozze coi fichi secchi” che alludeva alla provenienza della sposa visto che il Montenegro era famoso per la coltivazione ed essiccazione dei fichi, ma anche alle non certo opulente finanze di quel regno.

Non capisci un fico secco è una espressione usata in senso denigratorio, si sta dicendo, insomma, ad una persona che non comprende nulla di quello che le è stato spiegato. Il riferimento al fico secco è usato probabilmente per indicare un concetto semplice come può essere appunto un piccolo frutto essiccato.

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