Il Piano Territoriale 2025 di Intesa Sanpaolo mette in allarme il Piemonte. Con la prevista chiusura, accorpamento o trasformazione di numerosi sportelli bancari, il rischio concreto è quello di lasciare scoperti molti piccoli Comuni e aree montane, già oggi in difficoltà per la progressiva perdita di servizi essenziali.
Secondo i dati, in Piemonte solo quattro Comuni su dieci dispongono attualmente di uno sportello bancario. Un’ulteriore riduzione rappresenterebbe un colpo durissimo per cittadini e imprese che operano nei territori più fragili della regione.
A fronte di questo scenario preoccupante, il Movimento 5 Stelle ha presentato un ordine del giorno approvato oggi, giovedì 17 aprile in Consiglio regionale. Il documento impegna la Giunta ad adottare una serie di azioni mirate a tutelare le comunità più esposte al rischio di isolamento economico e sociale.
Sarah Disabato
In particolare, si chiede al Governo regionale di attivarsi con urgenza per garantire la permanenza dei servizi bancari nelle zone montane e nelle valli piemontesi, rafforzare il dialogo con gli istituti di credito per evitare nuove chiusure e valutare l’introduzione di incentivi fiscali a sostegno dello sviluppo delle aree interne.
Tra le proposte, anche quella di favorire l’apertura di nuovi sportelli, in particolare da parte delle Banche di Credito Cooperativo, richiamando le banche al loro ruolo sociale e di presidio civico.
«Non vogliamo e non lasceremo soli i cittadini e gli amministratori locali in questa battaglia – dichiarano i consiglieri del Movimento 5 Stelle –. Nessun cittadino piemontese deve sentirsi costretto ad abbandonare la propria terra per la mancanza di servizi. Il nostro impegno è massimo per difendere il diritto di tutti all’accesso ai servizi fondamentali».
Roberto Ravello
Analogo documento è stato presentato anche dal Gruppo Fratelli d'Italia a prima firma Roberto Ravello che ha definito la chiusura continua delle filiali una vera emergenza, con oltre un milione di piemontesi colpiti, denunciando l’incongruenza tra questi tagli e gli utili record delle banche. Ha, inoltre, sottolineato che la presenza dei servizi bancari è essenziale per contrastare spopolamento, degrado e favorire legalità e sicurezza. Secondo Ravello, la riduzione dei costi da parte delle banche è una scelta ingiustificata che penalizza l’economia reale. «Le banche - ha spiegato - devono tornare a essere un motore di crescita e stabilità, non solo finanziaria ma anche sociale».
Carlo Riva Vercellotti, capogruppo di FdI, ha infine richiamato alla necessità di un confronto costruttivo tra istituzioni e banche: «di sola finanza si muore. Serve una visione condivisa per garantire sviluppo, benessere e occupazione».