Mar, 28 Gen, 2025

Studenti al gelo nelle classi della Don Milani. La caldaia sarà sostituita fra 10 giorni? Alcune famiglie tengono a casa i figli

Studenti al gelo nelle classi della Don Milani. La caldaia sarà sostituita fra 10 giorni? Alcune famiglie tengono a casa i figli

Temperatura polare per gli studenti della scuola media Don Milani, che dal 5 novembre sono costretti in classe con giubbotti, sciape e coperte. Motivo? Due caldaie su tre ferme. Le temperature sono quindi scese  sotto i 19 gradi previsti per legge. E se consideriamo, che tolto il momento dell'intervallo, in aula si deve stare fermi e seduti al proprio banco, la situazione di gelo che stanno provando sulla loro pelle gli studenti e le studentesse è ben immaginabile.

Tutto ciò fino a quando non verrà sostituita la caldaia che secondo la circolare inviata dalla dirigente scolastica Anna Civarelli, avverrà fra circa dieci giorni. In una situazione del genere che preannuncia malanni, alcune mamme, da circa una settimana hanno deciso di non mandare i figli a scuola e si sono anche rivolte direttamente al sindaco, Fabio Giulivi, affinchè la situazione venga risolta tempestivamente, per garantire a tutti, anche ai più fragili, il diritto allo studio.

La risposta per rassicurare le famiglie però è arrivata solo ieri mattina, mercoledì 20 novembre, con un comunicato congiunto tra sindaco e dirigente scolastica, che nel pomeriggio ha anche il Consiglio d'Istituto per rassicurarele famiglie: «a pochi giorni dalla riaccensione dell'impianto termico, il 15 ottobre scorso, anche una seconda caldaia è andata fuori uso. Un evento imprevisto che ha determinato la quasi impossibilità a garantire i livelli di comfort, in ambiente, necessari. Data la gravità del guasto, non sono stati possibili interventi manutentivi. Amministrazione Comunale e Istituto Comprensivo 2 stanno monitorando la vicenda ora dopo ora con l’obiettivo di garantire la continuità scolastica nel rispetto degli standard termici previsti dalla legge e del benessere organizzativo».

Monitorare va bene, risolvere sarebbe opportuno, anche perchè la stagione fredda è appena iniziata e ancora lunga e sono addirittura previste nevicate a bassa quota. Quindi?

Per risolvere il problema, l’Amministrazione sostituirà la caldaia con un impianto di ultima generazione, in accordo con Engie che da ottobre 2024 gestisce il riscaldamento in tutte le scuole e negli edifici comunali con una spesa di 100mila euro. 

La domanda che ora sorge spontanea però è: quando?

«Grazie agli sforzi messi in atto per reperire la cifra, soprattutto in questa fase dell’anno, la nuova caldaia verrà collaudata nel tempo più breve possibile» cioè una tempistica precisa al momento non c'è anche se Engie aveva proposto una come soluzione alternativa il noleggio temporaneo di una caldaia, ma come spiega ancora la nota congiunta «l’ipotesi è stata scartata perché avrebbe comportato gli stessi tempi di fornitura, dilatando quelli di posa, installazione e collaudo di quella nuova».

Quindi famiglie, ragazzi e personale scolastico dovranno attendere al freddo in attesa che il nuovo acquisto risolva il problema «nel frattempo (si consolino studenti, docenti e personale ndr) saranno effettuati sopralluoghi giornalieri  da parte della dirigente, del tecnico dei Lavori Pubblici e dell’assessore, Giuseppe Di Bella» magra consolazione per chi è costretto a seguire le lezioni al gelo...

Il caso però è diventato anche politico. Il Gruppo Misto di minoranza,  che sulla gestione delle risorse economiche aveva già nei mesi scorsi avuto molto da ridire ha già pronta una mozione per sollecitare l’Amministrazione
a destinare altre risorse per i locali scolastici «su 40 stabili tra scuole e edifici comunali, in bilancio per quest'anno sono stati stanziati solo 360mila euro. Visto che abbiamo un assessore che ha le deleghe alla cultura e che utilizza i fondi del Bilancio cittadino in modo poco oculato per promuoverla, sarebbe opportuno che sindaco e assessore pensassero che la cultura deve ripartire dai giovani. Ma come è possibile pensare di fare questo se prima non tuteliamo la loro salute, il loro ambiente scolastico e gli spazi destinati alla loro attività fisica? Promuovere la Cultura come sta avvenendo negli ultimi anni, serve a poco se non a nulla, visto che li obblighiamo a stare a scuola  5/6 ore al freddo in condizioni non salubri e di certo non confortevoli. Inoltre, molte iniziative ritenute "prioritarie" dall'Amministrazione Giulivi, spesso appaiono più legate a esigenze di promozione di immagine piuttosto che a quelle reali della
cittadinanza» dichiarano senza mezzi termini i consiglieri Andrea Accorsi, Andrea Dei e Giuseppe De Candia.

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