Ven, 29 Mar, 2024

Autoerotismo: tra fantasia e senso di colpa come affrontare la masturbazione del bambino

Autoerotismo: tra fantasia e senso di colpa come affrontare la masturbazione del bambino

 Come intervenire senza intervenire e soprattutto senza che il bambino se ne accorga

La masturbazione è una sollecitazione dei genitali al fine di procurarsi piacere. È una pratica che si impara fin da bambini; ebbene si: anche i bambini si masturbano. L'infanzia è una fase evolutiva dedicata al gioco e il bambino impara a giocare anche con il proprio corpo. Questo la differenzia con la masturbazione dell'adulto, che si autoerotizza pensando a qualcosa/qualcuno.

Niente panico, tutto normale!

Fino al 900, con il consolidarsi della sessuologia come disciplina scientifica, tante dicerie, superstizioni, notizie scientificamente infondate hanno trovano terreno molto fertile in una società dove l'eco della Chiesa era piuttosto ingombrante e gli uomini di scienza erano figli del loro tempo. Ancora oggi si sente dire che la masturbazione causa cecità o l'indebolimento degli spermatozoi! Sono passati secoli ma senso di colpa e vergogna sono rimasti e riguardano
in particolar modo il mondo femminile,che fa più fatica a parlarne e che lo praticherebbe meno: 71% contro il 95% degli uomini.

Ma se non è vero che fa male alla salute, allora perchè si ricorre all'autoerotismo? Quali i benefici?
- Stimola il sistema immunitario

- Migliora i sintomi di crampi mestruali ed emicrania

-  Rrafforza il pavimento pelvico

- Combatte lo stress e migliora la qualità del sonno, a causa della sensazione di rilassamento provocata dall' orgasmo

- Ci mette in contatto con le nostre fantasie, rendendoci più consapevoli di cosa ci piace, di cosa desideriamo.

Se riflettiamo sul dato che l'autoerotismo è praticato anche da chi è in coppia ed è soddisfatto della propria intimità, possiamo leggere la masturbazione come il risultato di una fantasia provata da soli e condivisa poi con il partner o come il desiderio di replicare qual piacere, quindi come qualcosa che alimenta le proprie fantasie...

Quando preoccuparsi e cosa fare?
Può succedere tra i bambini e spesso genitori e insegnanti non sono preparati ad affrontare il tema e a intervenire in modo adeguato. Per essere considerata “normale”, la masturbazione deve essere privatizzata, ovvero avere di confini. Sforati questi confini, è
molto probabile che sia la noia, la tristezza o altre emozioni negative a causare un bisogno di stimolazione.

”costa stai facendo, brutto porcellino?”; che schifo! ; adesso ti cadono le mani” sono tra i tentativi più bambini in assoluto perchè fanno sentire in colpa il bambino; creano in lui l'idea che la sessualità sia qualcosa di sporco e il contatto con il proprio corpo sbagliato.

Intervenire senza intervenire, senza che il bambino si accorga. Se è proprio la noia o un'emozione negativa a creare quel bisogno, allora è su questo che dobbiamo intervenire. ”Puoi andare un attimo in cucina a prendere una bottiglia d' acqua?; “ Puoi mettere in ordine la scatola dei giocattoli”? Ecco, proviamo a togliere il bambino da quello stato non per una sciocca questione morale legata al “non si fa”, ma per evitare che quella stimolazione diventi una forma di addiction e che si consolidi nel tempo come palliativo, come forma di consolazione.

A voi è mai successo? Come siete intervenuti? Sono sempre disponile a rispondere alle vostre domande e ad accogliere le vostre storie.
Se siete interessati all'argomento o in generale vi interessa sapere di più sul tema sessualità e su come affrontarlo con i nostri figli/ alunni, vi aspetto il 13 aprile, alle 20,45 presso la sala Cervi di Caselle Torinese. Come professionista attività sul territorio di Caselle, ho aderito alle serate di "Caselle promuove salute“.

Vi aspetto per un doppio appuntamento: il 19 aprile parlerò di ansia, stress e attacchi di panico e insegnerò delle tecniche di rilassamento (un metodo riconosciuto dall'Organizzazione Mondiale della Sanità) che, una volta apprese, potete ripetere autonomamente a casa.

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Il giornale è a cura dell'Associazione Culturale onlus NonSoloContro.
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