Gio, 31 Lug, 2025

Istruzione in carcere, il Consiglio regionale dice no ai tagli: approvati gli ordini del giorno per salvare le classi al “Lorusso e Cutugno”

Istruzione in carcere, il Consiglio regionale dice no ai tagli: approvati gli ordini del giorno per salvare le classi al “Lorusso e Cutugno”

Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato due distinti ma convergenti ordini del giorno, presentati rispettivamente dal Gruppo del Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle, per contrastare i tagli all’istruzione penitenziaria annunciati per la Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino. Una decisione che ha visto l’Aula esprimersi chiaramente contro le misure previste dalla Legge di Bilancio 2025, che mettono a rischio il futuro formativo di decine di detenuti. 

«Tagliare i fondi all’istruzione carceraria è un segnale gravissimo – dichiarano Gianna Pentenero, presidente del Gruppo Pd, Daniele Valle, primo firmatario dell’atto, ed Emanuela Verzella, vicepresidente della Commissione Istruzione – perché significa compromettere il diritto allo studio, la dignità dei detenuti e le loro prospettive di reinserimento sociale e lavorativo».

Il Pd ha chiesto e ottenuto che la Giunta Cirio si impegni a revocare i tagli previsti e a istituire un tavolo permanente di confronto sull’istruzione in carcere, sottolineando l’importanza dell’educazione come strumento fondamentale per prevenire la recidiva.

Parallelamente, anche il Movimento 5 Stelle, con i consiglieri Sarah Disabato, Alberto Unia e Pasquale Coluccio, ha incassato l’approvazione del proprio atto di indirizzo,per difendere la scuola penitenziaria interna al carcere torinese. «La Giunta regionale – spiegano – dovrà ora attivarsi con urgenza presso il Ministero dell’Istruzione e l’Ufficio Scolastico Regionale per annullare i tagli al personale scolastico e garantire la continuità dell’insegnamento».

Il documento chiede anche tutele per il corpo docente che opera nelle carceri, spesso privo di stabilità contrattuale e di riconoscimenti adeguati: «Solo così si può garantire la qualità e la coerenza dei percorsi rieducativi» precisano i consiglieri pentastellati. 

Tra gli impegni presi dalla Giunta Cirio figura anche il potenziamento delle cosiddette "transition house", strutture temporanee pensate per accompagnare i detenuti verso il reinserimento nella società. Ambienti che offrono supporto nella ricerca di un’abitazione, nell’inserimento lavorativo e nella ricostruzione di relazioni sociali e familiari, svolgendo una funzione ponte tra il carcere e la libertà. 

«Questo è solo l’inizio – concludono i consiglieri Pd – abbiamo chiesto che la Giunta riferisca annualmente sullo stato dell’istruzione penitenziaria. Monitoreremo l’attuazione concreta di questi impegni».

Il messaggio è chiaro: l’istruzione in carcere non può essere considerata un lusso, ma un diritto fondamentale, coerente con lo spirito rieducativo sancito dalla Costituzione.

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