Ritrae e racconta tutti i personaggi di un'epoca che ha cambiato il destino dell'Italia
La fotografia aiuta a preservare la memoria storica ed è per questo che riprendiamo il cammino interrotto per raccontarvi dei personaggi dell'album fotografico, completo in ogni suo spazio e contenente quindi 192 fotografie formato Carte De Visite in albumina e 2 Carte Gabinet, che racconta in modo straordinario epoche che appaiono lontane ma sicuramente più vicine, ogni anno che passa, ai sentimenti delle persone che amano la storia e le vicende dei personaggi che hanno vissuto da protagonisti quei momenti importanti, come il Risorgimento italiano.
Riprendiamo sfogliando quel album (la prima parte la trovate qui https://www.nonsolocontro.eu/nsc2/in-piu/storia/6264-quando-la-storia-si-racconta-attraverso-uno-scatto-parte-prima.html)
Ripartiamo da una pagina dedicata tutta a Giuseppe Garibaldi, con scatti di altrettanti studi fotografici come Alinari ,Disderi, Le Lieure, Duroni. Un tributo al soldato non all’eroe. Spicca tra tutte il Generale ferito al piede in Aspromonte con le stampelle. Non a caso nella pagina seguente appare il contraltare del rivoluzionario nostrano rappresentante dell'aspirazione di libertà dei popoli dell’Europa occidentale: lui viene invece dall’Est,da quella Ungheria da decenni schiava austriaca e si chiama Kossuth. La sua presenza, al di fuori del recinto dei parlamentari lo pone al di sopra di essi in quanto gli è riconosciuta una appartenenza ideologica di carattere plurimo, che spazia dalla politica alla lotta di classe sul campo, dal ruolo militare alla filosofia di stampo socialista, in parole povere un Garibaldi dell’Est.
Iniziano intanto ad apparire personaggi della politica e della cultura inglese e qui la motivazione è facile da capire: al di là dei legami risorgimentali militari con la Francia di Napoleone III, e l’Inghilterra, con i suoi denari, la sua flotta marittima e con i suoi servizi segreti ad aiutare l’Italia a fare in modo possa diventare al più presto unita. Il blocco navale operato dalle unità inglesi nel golfo di Gaeta nel 1860 a protezione dell’ammiraglio Sardo Persano che la sta assediando e bombardando dal mare, è un chiaro esempio di come la visione futura degli equilibrii politici ed economici dei ministri della Regina Vittoria, sia ormai molto chiara: l’Italia è parte di questo progetto e quando nel 1870 Napoleone chiese a Vittorio Emanuele II un aiuto militare per contrastare l’esercito prussiano, il Re d’Italia non mosse dito, come nulla ebbe da dire l’Inghilterra quando nello stesso anno i bersaglieri di Cadorna penetrando dalla breccia di Porta Pia in Roma, decretarono la fine del Papa Re e dello stato Pontificio.
La regina Vittoria con la figlia Luisa
L’Inghilterra vittoriana ha colonie in tutto il mondo, in particolare in Asia ed in Africa e sa che la Francia sta per aprire un varco commerciale che possa permettere alle merci di questi paesi di raggiungere più velocemente il vecchio continente con un varco nuovo, interamente finanziato dai San Simoniani francesi e quindi totalmente controllato dalle compagnie marittime e commerciali transalpine. Il canale di Suez è il grosso affare che i cugini francesi mettono in atto, in società con l’Egitto, per destabilizzare il commercio mondiale, un’opera maestosa e straordinariamente onerosa dove è vietato sbagliare e quindi la necessità di avere i mari Mediterraneo ed Adriatico totalmente sotto il controllo di un fedele alleato, ma qui occorre ricordare una cosa molto importante: il progetto del canale di Suez fu redatto dall’ingegnere italiano Luigi Negrelli, che concluse l’opera in dieci anni, nel 1869, con costi altissimi che costrinsero nel 1875 l’Egitto a cedere le quote di propietà all’Inghilterra e la stessa sapeva certamente fin dal 1859, anno in cui iniziarono i lavori, che presto o tardi sarebbe toccato a lei controllare questa via commerciale importantissima.
Chi meglio dell’Italia può garantire la sicurezza di questi lidi con una flotta navale che necessariamente dovrà avere dopo l’unificazione nazionale per controllare tutte le sue coste? Ecco dunque che lo Stivale diventa strategico ma deve essere prima unito, possibilmente non sotto la reggenza di potenze come Austria e Francia eterne nemiche del leone inglese, ma piuttosto un piccolo Stato alleato ma affidabile come dimostrato in Crimea dal Regno di Sardegna. Se Napoleone III è stato decisivo nella campagna militare della Seconda Guerra d’Indipendenza italiana nel 1859, la Regina Vittoria ed il Parlamento inglese capiscono quanto ora sia importante un’alleanza strategica economica con il neonato Regno d’Italia e quindi ecco le navi inglesi dare appoggio alla marina piemontese nel corso dell’assedio di Gaeta, dopo aver finanziato la spedizione di Garibaldi in Sicilia. Dopo la sconfitta francese contro la Prussia e l’armistizio di Sedan nel 1870, si apre davanti a Vittorio Emanuele II la strada per Roma, il cui cammino terminerà a cannonate davanti Porta Pia. Per il parlamento inglese il problema del Papato non sussiste perchè loro sono anglicani, quindi si può tentare di lasciar fare a questi italiani con i quali ormai i rapporti sono consolidati. Quando il Kedivè d’Egitto venderà la quota del suo Paese relativa al canale di Suez all’Inghilterra, questa è sicura che con l’appoggio italiano, le tratte marittime commerciali sono ormai al sicuro da mani ostili.
L’autore dell’album è con ogni probabilità un militare di carriera supportato da una cultura non comune ed il primo personaggio inglese ritratto è lo scrittore e giornalista William Makeprace Thacheray, autore del famosissimo romanzo ambientato all’ombra dei conflitti anglofrancesi militari settecenteschi in Europa dal titolo” Barry Lindon”. Segue Lord John Russel il maggior sostenitore della causa italiana perorata davanti al parlamento inglese.
Le pagine continuano con la stampa riprodotta in cdv dell’incontro tra Vittorio Emanuele II ed il Kaiser di Germania Guglielmo, ancora due scatti dedicati ad Umberto di Lelieure e Neurdein, un ricordo dedicato al Principe Eugenio di Carignano in diverse fasi luogotenente del Regno di Sardegna durante le prime due guerre d’Indipendenza.
Il conte Alberto di Robilant in uniforme da Ufficiale del Regno di Sardegna e la moglie a concludere il “settore italiano”, quasi una firma d’autore finale.
Appare la famiglia imperiale francese con Napoleone III, il figlio e la consorte Eugenia de Montijo, Louis Napoleon Lannes Duca di Montebello, politico come Paul Armand Challenel-Lacour di idee repubblicane, il “Mazzini francese” posto di fianco a Napoleone III, come a motivare il prima ed il dopo 1870.
In questa pagina tutta francese compare una bellissima albumina che ritrae l’Abbazia di Altacomba, segno evidente che l’album è stato costruito dopo il 1860, ovvero dopo la cessione di Nizza e Savoia alla Francia da parte del Piemonte.
L'imperatore Francesco Giuseppe
In un angolo, l’unica fotografia ritraente il nemico per eccellenza franco italiano, l’Imperatore d’Austria Ungheria Francesco Giuseppe seduto ed in divisa bianca e mostrine da generale sul colletto. Lo scatto è firmato Angerer di Vienna.
Le pagine seguenti vedono il fior fiore dell’aristocrazia parlamentare britannica nel periodo in cui il Regno d’Italia sta per nascere. Ben quattro sono le albumine di Lord Palmerston, Edward Smith Stanley conte di Derby, Jonh Bright, il vescovo Jonh Colenso e non poteva mancare uno scrittore militare specializzato in artiglieria come il maggiore Hector Straith, Lord William Gladstone ed il conte di Beaconsfield Benjamin Disraeli.
Una splendida immagine ci regala l’esploratore David Livingstone accanto al suo mappamondo e con il cappello di mille avventure in mano.
L'esploratore David Livingstone
Da questo momento appaioni i primi componenti della famiglia Reale inglese come i giovani figli della Regina Vittoria, il principe Leopoldo e la principessa Luisa ed appena sotto il consorte pincipe Luigi d’Assia.
A completare la pagina destra, uno scatto di profilo a sagoma intera della Regina Vittoria ed una albumina con i Principi di Galles colorata a mano.
Si ritorna a Torino con un bel fotomontaggio a firma Montabone che apre questo settore dedicato a famosissimi artisti teatrali, non dopo aver ammirato uno scatto riproducente un trapezzista del circo di Torino anonimo. L’attore Ernesto Rossi, la collega Adelaide Ristori, la soprano italiana Adelina Patti e la collega francese Bianca Donadio e l’autore di ben 25 opere teatrali Errico Petrella. A firmare la pagina dedicata agli artisti, la Contessa di Robella nata Radicati.
Un settore dedicato al mondo ecclesiastico di due famosi Papi, Pio IX e Leone XIII.
Accanto a loro due famosi cardinali ,lo svizzero Marmillod ed il potentissimo segretario di stato pontificio Cardinale Giacomo Antonelli e per concludere un famoso astronomo come il gesuita padre Secchi. Da notare ben tre scatti colorati a mano di Pio IX. In precedenza un giovane ritratto del cardinale Pecci, poi Leone XIII e suo padre Ludovico in divisa.
Cardinale Giacomo Antonelli
Tre albumine del Principe del Galles ci riportano in Inghilterra accanto ad una piccola Alice. Seguono tre scatti della Regina Vittoria seduta in poltrona ed un mezzobusto del Principe di Galles a firma Disderi. Alberto Duca di Galles bambino e tre immagini del Duca di Edimburgo in tenuta da caccia,seduto con fucile e cane.
Due bellissime fotografie ritraenti assieme la Regina Vittoria e la figlia Luisa.
Due pagine intere dedicate a Luigi d’Assia con quattro scatti ed altri quattro dedicati di nuovo al Principe Leopoldo ed alla Principessa Luisa.
Altre quattro immagini in solitaria di Leopoldo e quattro scatti della Pricipessa d’Assia prima da sola e poi a braccetto del marito Luigi.
Due pagine con otto immagini a tutto corpo di Luisa di Hesse e per finire quattro fotografie della bellissima Principessa Alessandra.
Fuori testo, a concludere l’album, una foto-cabinet che immortala la nascita nel 1904 del Principe Umberto di Savoia a Racconigi e dei genitori, la Regina Elena del Montenegro ed il Re d’Italia Vittorio Emanuele III.
Conclusioni
E’ evidente che l’autore di questo album di albumine in formato carte de visite, ha volutamente creato uno spaccato di storia italiana andando a cercare e formare in modo molto significativo le immagini dei personaggi che a vario titolo hanno lasciato una impronta considerevole negli avvenimenti dell’epoca risorgimentale.
Il tema più significativo è senza dubbio l’altissima considerazione dell’autore per la moglie morganatica del primo Re d’Italia e dei sui due figli, la ricerca dei garibaldini più famosi e dei parlamentari più influenti, ma anche la ricercatezza di figure legate alla cultura, alla scienza, all’arte musicale, senza dimenticare i Papi che hanno vissuto quei periodi. Il compositore di questa straordinaria galleria di ritratti fotografici è quindi un militare, non di alto grado, di buona famiglia, non nobile ma di media borghesia, con spiccata intelligenza, un pizzico di ironia ma sicuramente affidabile sotto il punto di vista istituzionale, perchè ha ben chiara la visione di insieme delle personalità di rilievo della politica italiana del tempo e quindi il massimo rispetto per loro. Non è nobile perchè ha il massimo riguardo per la moglie morganatica del suo Re, mentre la Rosina è totalmente ripudiata dall’alta società che non la considera all’altezza del ruolo di consorte reale, mentre la truppa invece ama il Re per i suoi gusti umili, i modi ruvidi ma sinceri, il saper capire i soldati ed il suo modo di porsi, alla mano con tutti con la schietta semplicità di un normale valligiano e per questo i soldati accettano la Rosa Vercellana, la Bela Rusin, come la chiamano loro anche con un po’ di invidia e di ammirazione essendo la stessa, figlia di un tamburo maggiore dell’esercito piemontese.
La sola immagine del nemico per eccellenza Francesco Giuseppe avvalora il carattere patriottico dell’intera opera atta ad esaltare attraverso le figure dei protagonisti la costruzione dell’unità italiana prendendo in seria considerazione non solo gli autori materiali italiani come militari e politici sotto la bandiera di Casa Savoia, ma con fine intelligenza ci mostra anche i protagonisti occulti di oltremanica, ovvero quei politici britannici e la loro Regina Vittoria omaggiata in segno di riconoscenza e per questo circondata da tutta la sua famiglia. Manca il consorte Principe Alberto e questo è il sigillo morale e materiale che identifica in maniera esplicita coloro i quali erano degni di entrare in questa classifica storico iconografica, vale a dire solo i grandi personaggi che ebbero una capacità decisionista ferrea, tanto da lasciare una profonda impronta nella storia di quell’epoca ed in quei due Regni da sempre amici: La Regina Vittoria ed il Re d’Italia Vittorio Emanuele II.
Gli autori principali degli scatti: Le Lieure, Disderi, Angerer, Alinari, Montabone, Bernieri, Balbiano d’Aramengo, Neurdein, Dosio, Warner, Duroni e vari studi fotografici britannici.