La Linea 23 GTT che collega Villaretto, Falchera e Mappano non è stata un successo. D'altra parte basta incrociare per capire chiaramente che gli utenti non la usano. O quanto meno non a sufficienza per giustificare corse e soprattutto costi.
E dire che quando nel dicembre di un anno fa era stata lanciata in via sperimentale, era sembrata essere la soluzione ottimale per i cittadini soprattutto mappanesi, costretti ad utilizzare solo la linea 46 con tempi di percorrrenza eterni per arrivare in centro a Torino e frequenze non sufficienti. Ma anche per i residenti del Villaretto, la frazione di Torino, Borgaro e Mappano, isolata dalle linee bus principali. Sì perchè il 23 collega con Falchera, capolinea del tram linea 4 che arriva direttamente in centro a Torino.
Così non è stato, dopo un primo entusiasmo gli utenti sono andati scemando e a fine anno quella linea, ormai inutile, potrebbe non essere riconfermata come è stato spiegato, ieri, giovedì 21 novembre, durante la commissione della Circoscrizione 6, presieduta dall'assessora torinese Chiara Foglietta. I pochi utenti che utilizzano quella linea, infatti, non giustificano, infatti, a giudizio di GTT, i costi sostenuti e le variazioni proposte dal Comune di Mappano - come ad esempio l'utilizzo di bus di dimensioni ridotte (che non ci sono) che permettano di raggiungere il cimitero e avvicinarsi ulteriormente a Stazione Stura - non sono praticabili.
Nulla è ancora deciso in via definitiva, ma sembra impensabile il mantenimento di una linea scarsamente utilizzata e costosa. E' certo, però, che il servizio rimarrà attivo fino al 31 dicembre, tempo durante il quale i mappanesi potrebbero dimostrare a GTT della sua utilità.
«Durante il mio intervento - spiega l’assessore Massimo Tornabene - ho ringraziato per la sperimentazione attuata, ma ho anche confermato la disponibilità e l’interesse di Mappano a voler condividere con Torino e GTT una diversa destinazione delle risorse economiche a disposizione». Come? «Ad esempio implementando le corse della linea 46, specie nelle ore di punta, - aggiunge Tornabene - quelle maggiormente frequentate da studenti e lavoratori o creando una connessione che consenta ai mappanesi di raggiungere l’asse della Torino-Ceres (ad esempio a Borgaro) per potersi recare a Borgaro, Caselle e Ciriè, dove sono presenti alcuni dei servizi essenziali per i mappanesi (come quelli sanitari). Nei prossimi giorni invieremo un'istanza a tutti gli enti interessati, a partire dalla Agenzia Piemontese della Mobilità che finanzia e regola il trasporto pubblico locale».