Mer, 30 Ott, 2024

Glitter e lustrini addio? La UE li vieta: sono tossici per il Pianeta. Ma un team di ricercatori ha già la soluzione

Glitter e lustrini addio? La UE li vieta: sono tossici per il Pianeta. Ma un team di ricercatori ha già la soluzione

Avere un abito o unghie scintillanti durante le feste e le cerimonie piace a tutti. Glitter e lustrini regalano, infatti, luce, colore e allegria. Insomma, una festa nella festa. Peccato, però che siano nocivi per l'ambiente. Entrano nel suolo, nell’oceano e contribuiscono a un livello generale di inquinamento.

Formati da lamine di alluminio, diossido di titanio, ossido di ferro, ossicloruro di bismuto e altri ossidi e metalli, rilasciano una quantità di microplastiche che il nostro Pianeta non può proprio più sopportare.  Nel processo di lavorazione, infatti,  l’alluminio viene riscaldato e in parte evapora e in parte si deposita sulle pellicole di plastica dal quale viere realizzato un strato sottile e luccicante che potrà essere sminuzzato per dare l’effetto iridescente.

Non a caso l'Unione Europea ha in vigore dal 15 ottobre scorso, nuove norme che vietano (ma l'eliminazione sarà graduale) la vendita di glitter sfusi, di microplastiche e di prodotti ai quali queste ultime vengono aggiunte appositamente con l'obiettivo di ridurre del 30% l’inquinamento entro il 2030.

Il divieto riguarda: glitter sfusi e microsfere; il materiale granulare per le superfici sportive artificiali come i rivestimenti dei campi di calcetto o parchi-giochi dei bambini; giocattoli in plastica appiccicosa; cosmetici (per l’esfoliazione, smalti, rossetti, ombretti); alcuni tipi di abiti; detergenti; ammorbidenti per tessuti; fertilizzanti e prodotti fitosanitari;  medicinali e dispositivi medici; alcuni tipi di candele colorate.

Questo significa niente più scintillio?

Niente affatto. Un  team di ricercatori dell'Università di Cambridge ha trovato la soluzione alternativa e rivoluzionaria: un nuovo glitter privo di plastica, non tossico, vegetale e biodegradabile che utilizza le cellule di piante e frutti dai colori vivaci. Gli studiosi hanno prodotto i glitter partendo da nanocristalli in cellulosa che possono piegare la luce in modo tale da creare colori vividi attraverso un processo chiamato colore strutturale. Lo stesso fenomeno che produce alcuni dei colori più brillanti della natura – come quelli delle ali delle farfalle e delle piume dei pavoni – e si traduce in tonalità che non sbiadiscono, nemmeno dopo un secolo.

 

Utilizzando tecniche di autoassemblaggio che consentono alla cellulosa di produrre pellicole dai colori intensi, i ricercatori affermano che i loro materiali potrebbero essere utilizzati per sostituire le particelle di glitter plastici e i minuscoli pigmenti ad effetto minerale ampiamente utilizzati nei cosmetici. In Europa l’industria dei cosmetici utilizza ogni anno circa 5.500 tonnellate di microplastiche. Le pellicole di nanocristalli di cellulosa preparate dal team possono essere realizzate su larga scala utilizzando processi roll-to-roll come quelli utilizzati per produrre la carta dalla pasta di legno, e questa è la prima volta che questi materiali vengono fabbricati su scala industriale. I risultati sono stati già pubblicati sulla rivista Nature Materials. 

La ricerca è stata finanziata in parte dal Consiglio europeo della ricerca e dal Consiglio di ricerca in ingegneria e scienze fisiche (EPSRC).

Fonte: Large-scale fabrication of structurally coloured cellulose nanocrystal films and effect pigments, B. E. Droguet, H. Liang, B. Frka-Petesic, R. M. Parker, M. de Volder, J. J. Baumberg and S. Vignolini, Nature Materials 

 

 

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