"Farina del nostro sacco" è il progetto per sostenere le famiglie in difficoltà seguite dall'Emporio solidale
C'era una volta a Mezzi Po, frazione alla periferia di Settimo Torinese un terreno di circa 3.500 metri quadrati, abbandonato e pieno di rifiuti. Era un terreno della criminalità organizzata confiscato dallo Stato inseguito a varie indagini della Magistratura.
Ora su quel terreno, grazie al bando cui il Comune ha partecipato ottenendo un finanziamento di 25.000 euro, ci sarà un campo di grano biologico che secondo le stime produrrà 20 quintali annui di grano e circa 18 di farina biologica che finirà sugli scaffali dell'Emporio Solidale per aiutare le famiglie in difficoltà economica che potranno così farsi buon pane, torte casalinghe e tutto quello per cui è possibile utilizzarla in cucina.
Il progetto ha un nome desisamente evocativo: si chiama, infatti, "Farina del nostro sacco". Il sacco è ovviamente quello che deriverà da quel campo che trasforma attività illegali in iniziative solidali. Dal male al bene.
I lavori di recupero sono stati effetuati dal Consorzio Irriguo, cui il Comune ha affidato il terreno che è stato dapprima bonificato dai rifiuti, ripulito dalla vegetazione, arato, livellato e fresato e tra una decina di giorni verrà anche seminato. Il grano germoglierà e crescerà fino a luglio quando le spighe dorate verranno mietute e portate al Mulino di Casalborgone per essere trasformate in soffice e candidata farina.
Farina, che dicevamo, finirà poi sugli scaffali dell'Emporio Solidale, la bottega creata dall'Unione dei Comuni Net in collaborazione con la Fondazione Comunità Solidale e la Casa dei Popoli due anni e mezzo orsono per aiutare le persone e le famiglie - 438 persone in totale - in difficoltà economica, offrendo sostegno alimentare e formazione per tornare alla normalità. Una "spesa" autonoma, secondo le proprie esigenze attraverso una tessera punti ricaricabile mensilmente.
Farina e aiuto alle famiglie, ma anche attività di sensibilizzazione, educazione alla legalità e cittadinanza attiva, saranno organizzate dalla Fondazione Comunità Solidale per coinvolgere attivamente scuole e associazioni del territorio e inoltre, e pure visite guidate, laboratori di panificazione, incontri.
«Con questo progetto - commenta la sindaca Elena Piastra - abbiamo voluto ribadire il nostro impegno nella difesa della legalità, che rappresenta un valore fondamentale per la convivenza civile e democratica. Abbiamo dimostrato come con un progetto concreto sia possibile riprendere in mano gli spazi confiscati alla criminalità organizzata e rimetterli a disposizione della collettività, trasformandoli in luoghi di produzione, di lavoro, di cultura e di solidarietà».