Il Distretto del Cibo del Canavese prende sempre più forma. Coinvolge partner privati come il CAPAC, le tre organizzazioni agricole di categoria, il Comprensorio irriguo del Canavese e 9 Comuni capofila sui 78 del territorio, l’Università di Torino-Dipartimento Scienze Agricole e Forestali oltre che la Città metropolitana di Torino.
E' quanto ha annunciato oggi, lunedì 29 luglio, la consigliera metropolitana, Sonia Cambursano, nel suo intervento al convegno “Agricoltura e produzioni di qualità” che si è svolto a Rivarolo, nel Parco Meaglia del Castello Malgrà, in occasione della 440ª Fiera agricola e mostra zootecnica, in occasione della festa patronale di San Giacomo, organizzata dal Comune.
Sonia Cambursano
«Il percorso verso la richiesta di riconoscimento del “Distretto del Cibo della Pianura Canavesana e Collina Torinese” - ha ricordato Camburasano - ha preso avvio nella primavera 2022 grazie ad un primo confronto informale tra Città metropolitana e alcuni attori chiave del sistema agricolo e agroalimentare canavesano sul tema del cambiamento climatico e sui possibili impatti di questo fenomeno sulle pratiche colturali e, in particolare, sulla gestione dell’irrigazione nei settori più idroesigenti, come quello cerealicolo». Distretto che in particolare si concentrerà sul tema del risparmio idrico a favore delle colture agricole, soprattutto cerealicole, potendo raccogliere fondi pubblici per realizzare anche investimenti infrastrutturali «il piano indica che il Distretto ha tre assi principali di azione – ha aggiunto - il primo per la promozione delle produzioni di qualità, il secondo per l'innovazione tecnologica e agricola, con particolare riferimento al risparmio idrico in ambito cerealicolo, il terzo con azioni di formazione e scambio di informazione/animazione».
E ha concluso «grazie al supporto garantito da Compagnia di San Paolo nell’ambito del Bando Next Generation UE abbiamo avviato un percorso di animazione strutturato, per individuare i soggetti interessati ad aderire al Distretto in qualità di soci promotori, definire i contenuti dell’accordo tra gli stessi e, soprattutto, elaborare un Piano di Azione: è emersa la ricchezza del sistema agricolo e agroalimentare locale e la necessità di valorizzare le filiere alimentari e del territorio nel suo complesso».