Gio, 21 Nov, 2024

Ponte Preti: finanziamento a rischio per la ricostruzione dell'infrastruttura. La protesta di sindaci e amministratori

Sindaci e  amministratori del Canavese si sono trovati oggi, venerdì 15 novembre al Ponte Preti, tra Castellamonte e Ivrea, per difendere lo stanziamento di 19,5 milioni di euro per la realizzazione del nuovo ponte esollecitare il governo perchè entro il 31 dicembre la Città Metropolitana dovrà presentare i progetti definitivi e  assegnare le gare d’appalto per opere già finanziate, come appunto il nuovo Ponte Preti.

«Si tratta di un investimento fondamentale per il territorio ma le risorse stanziate nel 2019 dal ministro Paola De Micheli ora sono a rischio di revoca - afferma il consigliere regionale PD, Alberto Avetta che questa mattina ha partecipato alla mobilitazione dei sindaci canavesani -  Il decreto legge varato dal governo Meloni a giugno e convertito l'8 agosto scorso fissa al 31 dicembre 2024 il termine entro il quale aggiudicare gli interventi infrastrutturali finanziati, pena la revoca dei fondi». 

E aggiunge «se il ministro Salvini togliesse questi soldi sarebbe un’amara beffa. La progettazione della variante al Ponte Preti è stata affidata alla Città Metropolitana di Torino, poi la nuova infrastruttura verrà trasferita per competenza ad ANAS, ma è evidente a tutti che è impossibile rispettare il termine tecnico fissato al dicembre prossimo. La revoca delle risorse costituirebbe un danno enorme per il Canavese e per tutta la Città Metropolitana. Rischiano infatti di essere cancellati tanti altri interventi urgenti e attesi da tempo: il ponte di Borgo Revel a Verolengo, quello tra Cirié e Robassonero e tra Settimo e Castiglione, nonché i ponti di proprietà Anas di Romano Canavese e Settimo Vittone».

Quindi, al di là della manifestazione di protesta cosa chiedono gli amministratori canavesani e dell'eporediese? Di agire uniti, affinché queste risorse siano non solo mantenute ma aumentate per garantire la necessaria copertura dei maggiori costi.

«Si parla tanto di sviluppo e di attrattività per le nostre imprese - conclude Avetta - questo è il momento di dimostrare con i fatti che le infrastrutture sono indispensabili per fare sviluppo locale. Mi auguro che tutti, anche le imprese canavesane e le loro rappresentanze, si facciano sentire. È il momento di fare fronte comune tra tutte le forze politiche, insieme a chi ha a cuore lo sviluppo ed il futuro del Canavese».

Dopo la manifestazione di questa mattina il consigliere regionale e presidente della V Commissione Ambiente Sergio Bartoli (Lista Civica Cirio Presidente) ha presentato un Ordine del Giorno per richiedere un impegno concreto della Giunta e del Presidente Alberto Cirio «affinché le risorse destinate alla messa in sicurezza dei ponti piemontesi - spiega e in particolare del Ponte Preti sulla SP 565 di Castellamonte - la cosiddetta Pedemontana, unico collegamento tra Ivrea e il Canavese occidentale - non vengano revocate a causa di ritardi burocratici» che rischiano con la proroga al 31 dicembre per l'aggiudicazione dei lavori di non rispettare la scadenza, mettendo a rischio circa 66 milioni di euro destinati a infrastrutture cruciali.

«Le manifestazioni dei sindaci e delle comunità locali evidenziano l’urgenza di interventi su questo ponte - aggiunge Bartoli - il cui mancato adeguamento causerebbe pesanti ripercussioni sia logistiche che ambientali, dovute all’incremento del traffico su vie alternative, all’usura delle infrastrutture e all’aumento delle emissioni inquinanti. La revoca dei fondi statali avrebbe conseguenze gravi per la sicurezza, la mobilità e la sostenibilità ambientale, penalizzando un territorio già duramente colpito». 

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