Un ordine del giorno per impegnare la Giunta Cirio a ridisegnare il sistema di welfare regionale per renderlo sostenibile, inclusivo e capace di rispondere ai bisogni dei più fragili. E' stato approvato dall'ultima seduta di Palazzo Lascaris, nell'ambito dell'assestamento di bilancio, proposto dal Partito Democratico.
Il documento prevede che tutte le risorse derivanti dall’extra gettito IRPEF vengano destinate a garantire il riconoscimento dei diritti in materia di cura e assistenza per le persone non autosufficienti, potenziando sia i servizi domiciliari sia quelli residenziali e semi-residenziali. «Il sistema socio-sanitario piemontese – sottolinea la presidente del gruppo dem, Gianna Pentenero – è al collasso. L’invecchiamento della popolazione, l’aumento delle malattie croniche e la crescente domanda di assistenza stanno mettendo in crisi un modello che in passato è stato fondamentale per le nostre comunità, ma che oggi rischia di non reggere più».
I numeri confermano l’allarme: oltre 23.000 persone non autosufficienti sono in lista d’attesa per un posto in RSA, mentre molte altre attendono ancora la valutazione per l’accesso ai servizi. Pentenero denuncia anche che il «Patto per un welfare innovativo e sostenibile» esclude settori come la semi-residenzialità, la domiciliarità e i servizi territoriali, sui quali non sono previsti incrementi di risorse. «Questa scelta – avverte – mette a rischio la continuità dell’assistenza, i livelli occupazionali, l’adeguatezza dei salari e le condizioni di lavoro. Servono azioni concrete: attivare i tavoli di lavoro, aumentare il budget sanitario ed estendere gli aumenti tariffari anche a questi servizi» e insiste sulla necessità di garantire gli aumenti salariali previsti dal nuovo contratto collettivo per le lavoratrici e i lavoratori delle cooperative sociali, oltre 30.000 in tutta la regione «Sono persone che ogni giorno assicurano assistenza, cura e dignità ai più fragili. Il loro lavoro non può essere svalutato o reso insostenibile».
Infine, l’esponente del Pd ribadisce il principio guida della sua battaglia: «Il welfare non è un costo, ma un investimento per il futuro della nostra comunità. Il Piemonte ha bisogno di un sistema che metta al centro le persone, i territori e chi ogni giorno lavora per garantire assistenza e inclusione».