Tutto quello che c'è da sapere nel dettaglio sulla patologia
Un riscontro piuttosto frequente alla visita veterinaria è sicuramente il cosiddetto soffio cardiaco.
È un rumore, udibile all’auscultazione, proveniente per l’appunto dal cuore. Può essere più o meno intenso, oppure musicale, e vi è infatti tutta una serie di definizioni mediche che aiutano a classificarlo. Molto importante per il veterinario è iniziare a farsi un’idea sulla sua provenienza esatta, visto che può derivare da diversi siti nel cuore del nostro animale.
In ogni caso, quando si sente un soffio cardiaco, è sempre bene eseguire degli approfondimenti.
Non vi è correlazione stretta tra intensità del soffio e gravità della malattia, in quanto talvolta soffi potenti possono essere anche quasi innocui.
Una patologia comune che causa soffi cardiaci nel cane ad esempio è l’insufficienza della valvola mitralica, tipica di alcune razze (fra gli altri il Cavalier King) e assai frequente nei cani di mezza età o anziani. Questa malattia è degenerativa, ovvero peggiora nel tempo, quindi sono necessari controlli periodici e terapie per tutta la vita dell‘animale. Con le moderne cure possiamo affermare che l’aspettativa di vita è ormai molto simile a quella di un cane normale.
Anche nel gatto è possibile riscontrare soffi cardiaci, ma spesso le malattie cardiache tipiche dei felini non causano anomalie di questo genere, perciò nei gatti è ancora più difficile fare una diagnosi corretta con la sola auscultazione tramite stetoscopio.
È importante perciò affidarsi a specialisti, anche con l’ausilio di moderne tecniche di diagnosi, come l’ecocardiografia e l’elettrocardiogramma, che, lo ricordiamo, sono due cose differenti. Tramite l’ecografia si valuta l’anatomia del cuore e la sua corretta funzionalità, anche con l’uso del doppler, esattamente come in medicina umana. I parametri che ci forniscono i vari esami saranno in grado di portare ad una terapia giusta per il nostro animale.