Gio, 21 Nov, 2024

Se il tuo gatto vomita liquido giallo, potrebbe avere la colangite. Ecco come diagnosticarla partendo dai sintomi

Se il tuo gatto vomita liquido giallo, potrebbe avere la colangite. Ecco come diagnosticarla partendo dai sintomi

Prima di intraprendere una terapia, occorre sottoporre il gatto ad alcuni esami specifici

 La colangite del gatto (o colangioepatite) è una malattia di natura infiammatoria che colpisce le vie biliari e il fegato dei gatti.

La colangite è una malattia epatica frequentemente diagnosticata nella specie felina e seconda solo alla sindrome della lipidosi epatica. La colangite del gatto esiste in 2 forme principali: la colangite neutrofilica e la colangite linfocitica.

La colangite neutrofilica è causata da una infezione delle vie biliari da parte di batteri di origine intestinale. La colangite linfocitica è invece sterile e causata da una disfunzione del sistema immunitario (malattia immunomediata) con l’accumulo di cellule immunitarie nelle vie biliari e nel fegato con conseguente infiammazione e fibrosi. Una terza forma di colangite, molto rara e riportata solo in alcune aree geografiche del mediterraneo e il alcuni paesi subequatoriali, è la colangite parassitaria causata dalla migrazione di parassiti (assunti accidentalmente dal gatto in seguito all’ingestione di pesce parassitato) dall’intestino al dotto biliare dove causano una ostruzione con conseguente grave reazione infiammatoria.

Nella colangite del gatto non sono state appurate predisposizioni di razza, sesso o età. Tuttavia, la forma neutrofilica è più frequente nei gatti di giovane età, mentre la forma linfocitica è più comune nei gatti di mezza età. Infine, alcuni studi scientifici hanno evidenziato un rischio maggiore per i gatti di razza Persiana di contrarre la forma linfocitica della malattia.

I segni clinici mostrati dai gatti affetti da colangite sono diversi e dipendono in parte dalla durata e dalla gravità della malattia e dalla presenza o meno di interessamento di altri organi addominali anatomicamente e funzionalmente annessi al fegato come il pancreas e l’intestino tenue. I sintomi più comunemente riportati dai proprietari di gatti con colangite includono: inappetenza o anoressia, letargia, nausea e eccessiva salivazione, sintomi gastrointestinali quali vomito e meno comunemente diarrea, perdita di peso (più comune nella forma linfocitica che ha un andamento cronico). Sintomi meno comuni includono: colorazione giallastra (ittero) delle sclere (occhi), della mucosa orale e della cute visibile (più comune nella forma neutrofilica); distensione dell’addome (causata da perdita di liquido nell’addome, nella forma linfocitica); aumento della fame (polifagia, nella forma linfocitica).

I rilievi dell’esame clinico nei gatti con colangite dipenderanno dalla durata e gravità della malattia, dalla presenza di patologie concomitanti o dalla comparsa di complicazioni legate alla malattia. I rilievi più comunemente riscontrati (non obbligatoriamente presenti) includono: condizione corporea subottimale; disidratazione; ipersalivazione (segno di nausea); depressione e letargia; colorazione giallastra delle mucose e della cute (ittero); febbre (più comune nella forma neutrofilica); dolorabilità addominale; aumento di volume del fegato; riscontro di distensione addominale da accumulo di liquido libero.

Per emettere la diagnosi definitiva di colangite, per caratterizzarne la forma (neutrofilica o linfocitica) e infine per delineare una terapia mirata sarà necessaria una biopsia del fegato con esame istologico unitamente a un esame colturale della bile. Tuttavia, prima di procedere con la biopsia epatica sarà prima necessario avanzare un sospetto clinico di colangite ed escludere la presenza di patologie concomitanti mediante l’esecuzione di indagini iniziali come esami di laboratorio ed ecografia addominale.

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