Il 27 gennaio 1945 è un sabato quando le truppe sovietiche abbattono i cancelli di Oswieçim (Auschwitz) a 60 chilometri da Cracovia rivelando al mondo tutto l'orrore dei campi di sterminio nazisti e liberando 7.650 prigionieri sopravissuti alle torture, alla fame, alle malattie, alle camere a gas e ai forni crematori, ma dovranno passare decenni prima che quegli uomini e quelle donne raccontino tutte quelle atrocità subite e il ricordo delle vittime.
Con la legge 211/2000 l'Italia riconosce il 27 gennaio come Giorno della Memoria, mentre in tutto il mondo inizierà ad essere celebrato solo con la risoluzione ONU del 2005. Ogni anno dal 2001 in Italia Comuni, enti pubblici e associazioni ricordano con eventi e manifestazioni per trasmettere la memoria alle nuove generazioni, il ricordo del buco più nero della storia dell'umanità.
A Volpiano il filo conduttore è stata la musica "Musica per la fine del tempo", domenica 26 gennaio, un pianoforte e un violino e la narrazione attraverso immagini e filmati hanno raccontato con le loro note e la splendida ed emozionante esecuzione di Maria Pia Olivero e Silvia Giannuzzi e le toccanti parole lette da Daniela Berardo e Camilla Selis dell'associazione culturale TOTO, l'impiego della musica nei campi di concentramento.
Il pubblico dopo l'introduzione delle assessore Barbara Sapino e Irene Berardo che hanno sottolineato l'importanza della memoria come unico vaccino contro l'indifferenza. La Shoah ricorda il declino della ragione, ma anche i tanti perchè che hanno portato esseri umani tra il filo spinato, nelle camere a gas, nei forni crematori. Privati della dignità e libertà da altri esseri umani per un'assurda idiozia. Ecco perchè le giovani generazioni devono essere educate al rispetto dell'altro, seppur diverso nell'essere e nel pensiero. E come dice la senatrice Liliana Segre «Coltivare la Memoria è ancora oggi un vaccino prezioso contro l'indifferenza e ci aiuta, in un mondo così pieno di ingiustizie e di sofferenze, a ricordare che ciascuno di noi ha una coscienza e la può usare».
La musica è stata il fil rouge della giornata e proprio per tramandare la memoria, proposta anche lunedì 27 gennaio anche alle classi della scuola media dell'Istituto Comprensivo. Già perchè la musica, linguaggio universale attraverso cui veicolare messaggi, è stata scritta e suonata anche nei lager come forma di resistenza, per non arrendersi, per continuare a vivere e a sperare.
La speranza di un futuro migliore più giusto ed equo che, legata alla memoria, l'Istituto Musicale "Lessona" insieme all'associazione TOTO e con il patrocinio del Comune ha voluto donare alla cittadinanza e alle scuole come segno tangibile senza se e senza ma, contro intolleranza e odio.