Gio, 20 Feb, 2025

Giorno del Ricordo, in tanti per ricordare le vittime delle foibe e l'esodo. Bertuol «Uniti per cambiare Borgaro predica bene e razzola male»

Ricordare le vittime delle foibe e l'esodo giuliano-dalmata di migliaia di italiani dal confine orientale italiano dopo il secondo conflitto mondiale è un dovere civico e morale. E, Borgaro ormai da anni questo dovere lo rispetta rigorosamente e così ha fatto anche ieri, sabato 15 febbraio, con qualche giorno di ritardo rispetto alla data istituzionale del 10 febbraio, Giorno del Ricordo, per, come ha spiegato il sindaco Claudio Gambino «permetere la più ampia partecipazione di cittani».

Un obiettivo centrato in pieno, soprattutto, rispetto agli anni passati, perchè ieri al cimitero comunale dove anni fa è stata posta una targa a ricordo di quelle vittime e dei tanti esuli, i borgaresi sono stati davvero tanti, tutti insieme per quel appello di unità lanciato dal primo cittadino e ribadito a turno dai capigruppo consiliari, Cristiana Sciandra e Roberta Di Siena, nel segno del ricordo e della memoria collettiva.

Toccanti le testimonianze dirette di quei tragici eventi, uno dei periodi più bui della nostra storia nazionale: Claudia che ha ricordato il nonno e il suo libro, leggendo il brano del suo ultimo giorno nella sua amata Zara; Morena che ha raccontato con commozione l'odissea della sua famiglia fino all'arrivo a Torino; il tenente colonnello in servizio Gianluca Bruno, originario di Gorizia, città divisa, confine fisico italo-sloveno fino al 2007 quando la Slovenia ha aderito al trattato di Schengen abbattendo quel muro che separava la Gorizia italiana dalla Nova Gorica slovena, un'unica città con quel muro che da quel 13 agosto 1951, noto come "la domenica delle scope" la divideva con tutte le sfaccettature geografiche, umane e personali.

Ma il ricordo è andato anche a tutti quei popoli che queste situazioni le stanno ancor oggi vivendo a causa della follia delle guerre.

Presenti alla piccola ma significativa cerimonia assessori e consiglieri di maggioranza e opposizione, l'assessore regionale Maurizio Marrone che nel suo intervento ha proposto un excursus storico sul quel buco nero della storia italiana e l'arrivo dei profughi a Torino, e le associazioni con i loro labari.

Ma come sempre accade un po' di polemica non guasta mai e a sollevarla è l'assessore alla Cultura, Eugenio Bertuol, ma certamente non rivolta al Giorno del Ricordo, ma al gruppo di opposizione "Uniti per Cambiare Borgaro"«credo che la manifestazione sia andata bene da molti punti di vista, ma ci sono cose che vorrei evidenziare. Il gruppo di opposizione di Elisa Cibrario Romanin predica (bene?) e razzola molto male. Cova, forse una spaccatura politica al suo interno?» quesiti pesanti che l'assessore prova a motivare «qualche settimana fa il gruppo ha presentato una mozione, che sarà discussa al prossimo Consiglio comunale pontificando sull'esigenza di diffondere tra i giovani, in collaborazione con la scuola, e con iniziative anche dispendiose, la consapevolezza e la partecipazione sul tema del Giorno del Ricordo. Forse avremmo anche potuto discuterne, ma dopo stamattina certamente no! A partecipare alla manifestazione ufficiale è stata la sola Elisa Romanin. Qualcuno potrà obiettare "è la capogruppo, basta lei...", peccato che, invitata a portare il suo contributo abbia solo voluto dire "è già stato detto tutto da chi mi ha preceduto, non ho nulla da aggiungere". E i suoi colleghi Mattia Stievano e Luigi Spinelli? Non pervenuti».

Un'assenza, secondo Bertuol, ingiustificata e ingiustificabile, da chi poi scrive mozioni e manco si presenta! 

«Magari avrebbero avuto modo di suggerire alla loro capogruppo di citare almeno il contenuto della tanto accorata mozione - aggiunge Bertuol - Già... peccato che Stievano fosse impegnato al mercato con un urgente banchetto del Gruppo Uniti per Cambiare (proprio oggi!), mentre Spinelli non era nenache lì. Ma se il Giorno del Ricordo era così importante da meritare una mozione e una discussione in Consiglio comunale, possibile che tutto il gruppo consiliare non abbia trovato il modo per essere presente, magari con una propria presa di posizione, almeno per quella breve mezz'ora al cimitero?».

Un figura, ahimè, è proprio il caso di dirlo, proprio barbina.

«Ah già...però Romanin è ex FdI (e forse qualcosa sul tema avrebbe potuto dirlo), Stievano non sappiamo, Spinelli da ex Rifondazione Comunista forse sulle Foibe ha qualche ritrosia a celebrarne il ricordo - conclude - Lo dico a ragion veduta, visto che anche quando è stato presidente del Consiglio comunale, nei cinque anni passati, a quella manifestazione non lo abbiamo mai visto. Credo che la politica sia prima di tutto una questione di etica, personale e di gruppo, perché le proprie posizioni possano poi diventare oggetto di dibattito tra partiti e tra i cittadini. Ma così si squalifica il ruolo della politica in generale, quello dei gruppi consiliari e la credibilità del sistema davanti alla cittadinanza».

Image

Torino e area metropolitana

Non Solo Contro

Il giornale è a cura dell'Associazione Culturale onlus NonSoloContro.
Registrazione n. 2949 del 31/01/2019 rilasciata dal Tribunale di Torino
Direttore responsabile: Nadia Bergamini

Per la pubblicità

ABC Marketing e Comunicazione 
P.I. 124160015

abc.marketing.comunicazione@gmail.com

 Tel.: 3935542895 - 3667072703