Gio, 20 Feb, 2025

"La panchina dei gelsi". Dal degrado al riscatto, una riflessione sulla vita nel libro di Assunta Madera

"La panchina dei gelsi". Dal degrado al riscatto, una riflessione sulla vita nel libro di Assunta Madera

Un’opera di riflessione sulla sofferenza, rivolta alla comunità e a tutti gli insegnanti, alle istituzioni, a chi è volontario nel terzo settore perché nella vita di ciascun bambino o studente il singolo può fare la differenza e segnare il suo percorso.

Dall’esperienza del proprio vissuto, come insegnante, che negli anni '90, si è occupata di dispersione scolastica, nelle scuole di Torino e cintura, Assunta Madera, che insegna nelle scuole medie e abita a Venaria, ha scritto la sua ultima opera “La panchina dei Gelsi” che si inserisce in un percorso narrativo già avviato con i precedenti lavori della scrittrice, come "Miracolo alle Casermette" (2021) e "Lessico Magistrale" (2023), i suoi racconti della collana Cuore della Memoria. Opere che devono l’ispirazione ai suoi anni di permanenza ad Oxford e nell’Oxfordshire.

Il romanzo rappresenta dunque un’evoluzione del suo lavoro, questa volta in forma narrativa più ampia e strutturata. Ambientato in un quartiere di periferia, in cui il protagonista è Nicolas, figlio di un boss mafioso e di un’ex prostituta, che affronterà un percorso di riscatto e redenzione. Il giovane, ordinato sacerdote, nel momento culminante del rito ripercorre la propria esistenza segnata dal peso della famiglia d’origine: dalla scuola primaria all’adolescenza tormentata fino a quando non compie quel passo.

La Panchina numero 17, che si trova sul viale dei Gelsi, diventa il simbolo di quelle periferie che si cerca di bonificare e ha un ruolo centrale nella narrazione: è dove avviene l’ingresso nel mondo dello spaccio per servire il padre ed è il luogo in cui Nicolas prenderà la sua decisione di consacrarsi. Quel destino che per il protagonista sembrava senza via di uscita da quel mondo di degrado, si illuminerà perché incontrerà diverse figure chiave che gli offriranno la possibilità di cambiare strada: dall’insegnante giusto al parroco giusto e i volontari del terzo settore.

L’autrice mette in discussione il ruolo della parrocchia, della scuola e del terzo settore, evidenziandone non solo i lati positivi ma anche le ipocrisie che spesso si annidano al loro interno: «nella mia vita ho incontrato tanti Nicolas. Ogni bambino considerato “difficile” può essere salvato dal singolo individuo che deve chiedersi cosa può fare perché quel bambino possa migliorare il proprio percorso. Il mio è un monito a non essere indifferenti, il peggior peccato che si possa compiere quando qualcuno si trova in condizioni sociali difficili».

Il libro è stato presentato in sala consiliare dall’autrice, giovedì 13 febbraio, in dialogo con Paolo Ferrara maestro di Venaria, di fronte a un numeroso pubblico, alla presenza del sindaco Fabio Giulivi e del vicesindaco Gianpaolo Cerrini

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