Sono state ben due comunità in festa ad aver caratterizzato le giornate del 1° e 2 febbraio, in occasione dell’annuale incontro tra numerose famiglie, originarie di Ascoli-Satriano, e che da tempo risiedono a Mappano e che si riconoscono nell’omonima associazione, attiva con una sua articolata delegazione in Piemonte e valle d’Aosta, e coloro che vivono invece stabilmente nella comunità pugliese. E’ una realtà composita ma molto salda al suo interno, quella ascolana-satrianese, costituita da legami forti verso tutti coloro che, nel tempo hanno scelto la via dell’emigrazione, pur mantenendo contatti e amicizie con la terra d’origine.
Così, sotto gli auspici delle rispettive Amministrazioni comunali, quella di Mappano e quella di Ascoli-Satriano, da alcuni anni a questa parte, si svolgono manifestazioni ed incontri pubblici, che hanno come nucleo centrale il Comune ma anche la parrocchia di Mappano. Infatti, se una prima parte delle manifestazioni promosse da queste due realtà, si svolge all’interno degli spazi della sala consigliare dedicata a “Lea Garofalo”, nel Municipio di piazza don Amerano, la seconda parte, quella più religiosa, è sempre ospitata presso la chiesa di San Giuseppe Benedetto Cottolengo, con la solenne concelebrazione eucaristica in onore di San Potito martire.
Ancora una volta, la sala consigliare ha quindi ospitato una folta pattuglia di ascolani-satrianesi accompagnati dal delegato dell’associazione “Pugliesi nel mondo” Pasquale Mastracchio, dall’assessore alla Cultura di Ascoli Satriano Valentina Mirabella, in rappresentanza del sindaco Vincenzo Sarcone. A fare “gli onori di casa” non solo il sindaco Francesco Grassi e la vice Paola Borsello, ma l’infaticabile “deus ex machina” di tutta la manifestazione: Vincenzo Santullo, accanto al presidente dell’omonima associazione: Francesco Vasciminno e Damiano Golia, il quale, dopo i saluti istituzionali ha delineato una breve quanto appassionante digressione storica-agiografica dedicata al santo ancora oggi venerato dagli ascolani in tutto il mondo: San Potito.
Ad accogliere, inoltre, gli ascolani in trasferta a Mappano, anche la consigliera regionale Sarah Disabato che vanta anch’essa origini ascolane. Ma il clou della manifestazione pomeridiana di sabato, lo si è raggiunto con l’assegnazione del tradizionale premio di “Ascolano dell’Anno”, consegnato quest’anno nelle mani di Gerardo Radogna. Mani infaticabili e preziose, è proprio il caso di dirlo: Radogna è il fondatore del laboratorio “Antichità Radogna”, che ha sede da oltre quarant’anni in via Napione, nel capoluogo subalpino. Sotto le mani esperte e capaci del maestro restauratore Radogna sono passati pezzi unici, veri capolavori dell’arte, che hanno conosciuti nuovi splendori. Impossibile citare tutte le opere da lui recuperate ed abilmente restaurate. Ma fra tutte spiccano veri capolavori dell’arte sacra piemontese e recentemente la scrivania personale di Piero Gobetti, storico editore e militante antifascista torinese.
Al termine della cerimonia di consegna della targa, è stata la volta della commedia “Emigrante sì…ma per poco” di Lino Mastracchio, messa in scena nel teatro parrocchiale di Leinì.
Il giorno successivo, domenica 2 febbraio, solenne celebrazione religiosa officiata dal parroco don Riccardo Robella, accanto al diacono Matteo Suozzo e il delegato del Vescovo della Diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano: don Giuseppe Pio di Donato. Una funzione particolarmente seguita da parte di molti mappanesi originari di Ascoli-Satriano. Presente in chiesa l’effige di San Potito Martire, ancora oggi oggetto di culto e venerazione delle popolazioni ascolane e non solo.
Si calcola che sull’attuale popolazione mappanese, circa il 15% provenga da questa località pugliese, numeri importanti, che hanno spinto il sindaco, Francesco Grassi, a porre in essere le condizioni per un gemellaggio con il Comune di Ascoli-Satriano, iniziativa che potrebbe concretizzarsi presto, un modo per rinsaldare ulteriormente legami già profondi fra queste due comunità. La speranza di tutti è che il prossimo incontro possa finalmente svolgersi dentro la cornice del tanto auspicato gemellaggio tra Mappano ed Ascoli-Satriano.