Ven, 18 Ott, 2024

Cuore, orgoglio e gratitudine. L'abbraccio lungo cent'anni di Leini ai suoi Alpini per il loro primo secolo di vita

Con un caldo abbraccio la città, invasa dai tricolori e da scritte inneggianti alle sue Penne nere, in questo week-end si è stretta attorno al Gruppo degli Alpini guidati da Alessandro Gays, per festeggiare insieme i cento anni dalla fondazione ed i 40 del Coro “Baita Caviet”.

Due intense giornate, quelle appena trascorse. Entrambe all’insegna della memoria. Del ricordo di chi “è andato avanti”, di tutti i soci alpini e gli aggregati che in questi primi cento anni di vita hanno animato la comunità leinicese con iniziative di ogni genere, ma soprattutto di natura solidale. Un figura su tutte, però, si staglia con estrema nitidezza: Giuseppe Caviglietto, sindaco di Leinì, imprenditore ma soprattutto alpino, scomparso esattamente 50 anni fa. E’ stato il capogruppo che, a partire dal dopoguerra fino alla sua scomparsa, ha ricostituito e guidato le Penne nere leinicesi, sempre accompagnato dalla moglie Giuseppina. E’ grazie a loro se il gruppo può usufruire di una capiente e funzionale sede: “la Baita Caviet”, ed un monumento all’Alpino che ricorda i valori di questo corpo militare.

Infatti, sul filo della memoria, ma anche della celebrazione, le due giornate hanno rappresentato l’occasione non solo per deporre le corone ai principali monumenti cittadini, ma nel ricordare presso il “Giardino Caviglietto” ed al cimitero, queste due indimenticabili figure.

Già sabato 13 ottobre lungo le vie cittadine si sono visti sfilare i primi labari e gagliardetti, preludio del grande corteo di Penne Nere, del giorno successivo, al quale hanno partecipato 83 gagliardetti, in rappresentanza di altrettanti gruppi piemontesi e non, tra i quali quelli gemellati con il gruppo di Leinì - Castelfranco Veneto e San Giovanni al Natisone - accanto a ben cinque vessilli sezionali: quello di Torino, Treviso, Asti, Alessandria e Valsusa. 15 i labari di associazioni locali e sodalizi culturali che hanno accompagnato il corteo, aperto da un cospicui numero di alunni ed alunne della scuola primaria Anna Frank e dei Tedeschi, che oltre ad aver sfilato, in piazza Vittorio Emanuele II, hanno cantato alcune delle più celebri canzoni appartenenti al patrimonio musicale alpino.

Diversi i sindaci in fascia tricolore, che non hanno voluto far mancare la loro presenza, partendo proprio dal primo cittadino di Leinì Luca Torella, partecipe in tutte le iniziative. Significativa la presenza, alla giornata celebrativa di domenica, da parte di esponenti della Regione Piemonte, con la consigliera Paola Antonetto e l’assessore Maurizio Marrone, il quale ha consegnato personalmente nelle mani del capogruppo Alessandro Gays, una targa ricordo della giornata, con la testimonianza e la gratitudine del presidente Alberto Cirio, per il ruolo svolto dagli Alpini leinicesi.

«In questo momento soffiano impetuosi venti di guerra – ha ricordato il sindaco Torella – che non avremmo mai voluto sentire o rivedere. Ringraziamo gli Alpini e tutte le forze armate, che con dedizione e professionalità sono al servizio del Paese e della Democrazia».

Parole di ricordo e celebrative verso il centenario, si sono alternate nell’arco di tutta la giornata di domenica. Non prima però che, il giorno precedente, durante la messa, celebrata dal parroco don Riccardo Robella, si procedesse alla
solenne benedizione del nuovo gagliardetto del gruppo offerto dalla madrina Vanna Corrado Rapello.

Ovviamente una simile manifestazione non poteva che concludersi con un pranzo presso la struttura del Palazzetto dello Sport “Giovanni Falcone”, dove nella tipica convivialità alpina si sono dati appuntamento più di 460 commensali

«Sono cambiate molte cose – ha ricordato il capogruppo Alessandro Gays - ma ciò che sicuramente è rimasto immutato in un secolo di storia, è lo spirito dei nostri fondatori. Quello è rimasto intatto. A quello ci siamo ispirati, tramandandolo di padre in figlio, da “vecio” a “bocia”. E’ lo spirito di chi ama l’Italia. Senza condizioni».

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