Ritorno alle origini, dove la ricerca dell'autentica dimensione umana e della società parte dal richiamo all'esperienza primordiale e arcaica come motivo di ispirazione estetica e culturale.
Questo e molto di più vuol essere "Terra e fuoco il primitivismo alla luce dell'arte ceramica", la mostra di "Matres Festival 2024", l'evento internazionale a cadenza biennale, organizzato dall'Associazione Pandora Ceramiste, che si svolgerà a Cava dei Tirreni (NA) dal 21 al 25 agosto e vedrà l'esposizione dei lavori di artiste provenienti da tutto il mondo, scelte attraverso un apposito bando, per esaltare le eccellenze dei territori «un ritorno al passato dove è la stessa ”Matres“ - spiega la presentazione dell'evento - a guidare lo spirito di unione delle tante contaminazioni culturali ed ideologiche sempre più presenti nel nostro contemporaneo, nel segno dell’inclusione e della positiva integrazione. Primitivismo inteso come visione ecosostenibile per sottolineare l’importanza di un ritorno ad uno stile di vita più semplice e in armonia con la natura, che possa ridurre l’impatto ambientale».
Tra le artiste che esporanno le loro opere anche Vittoria Magnano, nata e cresciuta a Leini, notissima per aver insegnato con passione e competenza per oltre 40 anni, presidente della sezione Avis locale, ora residente a Barbania, piccolo Comune canavesano. La pittura e le arti figurative hanno accompagnato tutta la sua vita. Si è avvicinata alla ceramica come naturale evoluzione del percorso. Un mezzo espressivo, l'argilla, che le ha, infatti, consentito di creare manufatti ed entrare in relazione con la materia. Un'esperienza importante che, come docente, ha voluto e saputo, grazie ai laboratori di ceramica, condividere con gli alunni cui nel tempo ha "regalato" valore aggiunto così raro in questa società. Da sempre ama sperimentare e le sue opere sono ispirate alla poesia della natura. Nel tempo ha realizzato quadri, pannelli complementi d'arredo e sculture, partecipando a numerose mostre collettive sul territorio.
A Cava dei Tirreni presenta un'opera formata da tre contenitori. Cosa rappresentano Vittoria?
«Con la mia installazione ho inteso indagare e reinterpretare in stile contemporaneo i contenitori in argilla - spiega - e la loro valenza nelle esperienze primordiali e arcaiche. Ho immaginato le "Matres" celtiche intente a condividere le risorse in una sorta di scambio/interazione, che diventa ricchezza collettiva».
Un Primitivismo quello di Vittoria Magnano che ispirandosi al mito "del buon selvaggio" del filosofo Rousseau, specula e si rifa ad un'umanità pura, quella delle donne celtiche, non corrotta dal progresso e in questo senso anche la natura ed i suoi colori hanno ispirato i suoi manufatti «realizzati con il colombino - conclude - omaggio anch'esso ad un'arte primordiale, che ci riporta alle origini della lavorazione della ceramica».
Info: +39 347 628 5746 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.pandoraceramiste.it