Per la prima volta uno studio dimostra l'effettiva pericolosità dell'inquinamento per la salute
Una scoperta definita “rivoluzionaria”. Un nuovo fattore di rischio cardiovascolare: le microplastiche e le nanoplastiche.
Un recentissimo (marzo 2024) studio scientifico italiano, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale “The New England Journal of Medicine” ha rilevato che le persone con microplastiche (frammenti di plastica che si originano da diverse fonti, tra cui il deterioramento di oggetti in plastica più grandi, i tessuti sintetici, i prodotti cosmetici e le microsfere presenti in alcuni prodotti per la pulizia), nelle placche carotidee hanno un rischio “più che raddoppiato” di andare incontro ad infarto miocardico, ictus o morte per qualsiasi causa.
La presenza di microplastiche era già nota in altri organi e tessuti del nostro corpo, ma mai prima d’ora era stata ritrovata anche nelle placche aterosclerotiche.
Lo studio è stato condotto su 312 pazienti con stenosi carotidee maggiori del 70% e quindi in attesa di essere sottoposti ad un intervento chirurgico di rimozione delle placche carotidee (endoarteriectomia carotidea). Le microplastiche identificate avrebbero una capacità di stimolare l’infiammazione locale e proprio per tale motivo porterebbero a tale incremento di malattie cardiovascolari.
Quanti di voi sanno che ogni settimana introduciamo per via inalatoria o digestiva una quantità di plastica corrispondente a quella di una carta di credito, cioè circa 5 grammi? Dato questo che viene riportato dall’ultimo rapporto Future Brief della Commissione europea.
Lo studio conclude che tra i pazienti con stenosi asintomatica dell'arteria carotide di alto grado (>70%) sottoposti a endoarteriectomia carotidea, quelli con evidenza di microplastiche all'interno della placca carotidea avevano una maggiore incidenza di infarto miocardico, ictus o morte per qualsiasi causa rispetto ai pazienti che non avevano evidenza di microplastiche all'interno dell'ateroma.
Premesso che la ricerca è sempre soggetta a nuovi aggiornamenti e a studi più ampi, può essere utile evidenziare alcuni consigli per ridurre l'esposizione alle microplastiche come evitare di usare prodotti in plastica monouso (bottiglie d'acqua, cannucce e sacchetti di plastica), acquistare prodotti con imballaggi riciclabili e lavare accuratamente frutta e verdura prima di consumarle.
Per leggere lo studio scientifico: https://www.greengrid.cloud/2024/03/08/microplastiche-e-nanoplastiche-negli-ateromi-e-negli-eventi-cardiovascolari/