È stata denominata Cloto, come la filatrice incaricata di filare il filo della vita nella mitologia greca.
Si tratta di una proteina transmembrana delle cellule endoteliali dei vasi sanguigni e delle cellule epiteliali di vari organi e tessuti. La concentrazione di questa proteina si riduce con l'età facilitando l'invecchiamento cellulare. Proprio per questo gli studiosi sperano di poter utilizzare questa proteina in un futuro prossimo per trattare le patologie correlata all'età con conseguente possibile beneficio sia sulla quantità che, soprattutto, sulla qualità della vita.
Cloto, tra le varie funzioni, è implicata nella regolazione della sensibilità all'insulina (che vuol dire minor rischio di diabete mellito), riduce lo stress ossidativo e regola la segnalazione cellulare. Gli studiosi hanno dimostrato che gli animali con livelli più alti di Cloto tendono a vivere più a lungo e presentano segni di invecchiamento ritardato. Al contrario, gli animali con livelli più bassi di Cloto invecchiano precocemente e presentano problemi di salute legati all'età.
La ricerca sulla proteina Cloto è ancora in corso, ma la speranza che questa scoperta possa portare allo sviluppo di nuovi farmaci che possano aumentare i livelli di Cloto nelle nostre cellule per promuovere la longevità e la salute è molto alta.
Ad oggi non è possibile dosare i livelli di questa proteina nei classici esami ematici e non esistono farmaci che la contengano, speriamo che in breve tempo la ricerca possa annunciare l'utilizzo della proteina Cloto.