Con il passare del tempo si verifica una degenerazione articolare che provoca lo sviluppo di artrosi progressiva
"Una displasia è un processo patologico a carico di un tessuto, un organo, più tessuti o più organi, caratterizzato da una ripartizione anomala quantitativa e qualitativa degli elementi che li costituiscono".
E', in sostanza, un disturbo che agisce sullo sviluppo di un tessuto o di un organo durante la fase di crescita, determinando alterazioni di forma, dimensione, volume e spesso anche alterazioni funzionali. Quando lo sviluppo di un determinato organo o tessuto avviene totalmente o prevalentemente durante la gravidanza si può parlare di displasia di formazione, ossia di alterazioni che si instaurano nel corso dello sviluppo fetale. Queste ultime si differenziano dalle displasie extrauterine sia per la presenza di strutture anomale embrionali sia per la gravità delle anomalie morfologiche che provocano e che spesso possono assumere importanza vitale.
Quando lo sviluppo di un determinato organo o tessuto avviene invece totalmente o prevalentemente durante la vita extrauterina, ossia dopo la nascita, si può parlare di displasie di sviluppo accrescitivo o semplicemente di displasie dell'accrescimento a cui sono sottoposti tessuti o organi in crescita durante lo sviluppo somatico dell'organismo.
Le displasie scheletriche dell'anca, del gomito, del ginocchio e della spalla sono displasie dell'accrescimento e non congenite.
Come già accennato la parola congenito deriva dal latino congenitus che significa "che esiste già dalla nascita"; pertanto una malattia viene definita congenita quando è presente fin dalla nascita. Le articolazioni mobili si sviluppano, nel cane, durante l'accrescimento extrauterino ossia durante i primi 6 mesi circa di vita. Non essendosi ancora formate le articolazioni, all'atto della venuta al mondo, appare evidente che non possono ancora avere subito quelle alterazioni che comportano anomalie di sviluppo di questi comparti.
Al contrario, la displasia dell'anca dell'uomo (colpisce prevalentemente le bambine) è una malattia congenita in quanto diagnosticabile già al momento della nascita. In una delle rubriche passate avevamo trattato la displasia dell’anca, questa volta parleremo di un altra patologia importante, che colpisce il gomito e che in molti casi si dimostra invalidante per i nostri cani.
La displasia del gomito è una malattia scheletrica del periodo dell'accrescimento caratterizzata dal conseguente sviluppo di artrosi.
Il termine displasia del gomito indica uno sviluppo anomalo dell'articolazione del gomito che comporta lo sviluppo di artrosi indipendentemente dal problema specifico che ha colpito l'articolazione. L'espressione "displasia del gomito" comprende alcune condizioni patologiche, che interessano diversi comparti dell'articolazione e che hanno come comune denominatore una forte componente ereditaria e lo sviluppo di artrosi, segno inequivocabile di sofferenza articolare e spesso fonte di dolore.
Questa malattia è stata diagnosticata in oltre 70 razze canine di media e grossa taglia. Nonostante la malattia si verifichi durante la crescita del cane, i soggetti colpiti ne possono pagare le conseguenze per tutta la vita essendo la malattia, nei casi più gravi, invalidante per la deambulazione.
Numerosi studi hanno ormai dimostrato che la displasia del gomito è una patologia ereditaria, anche se le componenti ambientale, nutrizionale ed il rapido accrescimento possono giocare il loro ruolo nello sviluppo della patologia.
Sfortunatamente la malattia è poligenica, ossia, non è il frutto dell'espressione di un unico gene, ma della sommatoria o della interazione di più componenti geniche. Molti soggetti rimangono subclinici, quindi non presentano mai i segni clinici della displasia, sebbene sviluppino la malattia e la conseguente artrosi. Altri pazienti possono presentare la sintomatologia anche in età avanzata, pur non avendo presentato sintomi negli anni precedenti.