Ven, 26 Apr, 2024

Il pesce più famoso del mondo: il pesce rosso. Come prendersene cura

Il pesce più famoso del mondo: il pesce rosso. Come prendersene cura

Consigli pratici del veterinario: specie, allevamento, riproduzione

Ovunque si va estendendo la passione del laghetto, grazie anche alla dolcezza del clima delle nostre zone e alla possibilità sempre più diffusa di disporre di un piccolo pezzo di terreno.

La primavera è un periodo dell'anno ideale per creare un habitat poco impegnativo e capace di dare grandi soddisfazioni: ospite d'elezione il pesce rosso. Cosi come per gli appassionati di acquariofilia il pesce rosso rappresenta spesso il primo passo verso il variopinto mondo dei pesci tropicali, anche per l'appassionato di laghetto questo pesce imparentato con le carpe può rappresentare il "primo" pesce.

La robustezza e la grande adattabilità che caratterizza questa specie lo rende idoneo, ancor più che stare in acquario o peggio in una angusta "boccia", alla vita nei laghetti da giardino. La sua versatilità consente di allevarlo sia in invasi di piccola che di grande dimensione, senza che il suo ciclo vitale ne risenta: anzi spesso ci troveremo di fronte ad un improvviso aumento di popolazione grazie alla facilità con cui il pesce rosso si riproduce all'aria aperta. 

La famiglia dei Ciprinidi è la più numerosa come numero di specie tra i Pesci Ossei. Carassius auratus (il nostro pesce rosso) è originario dell'Asia centrale ed occidentale, anche se ora è diffuso un po' in tutta Europa come pure nelle Americhe, a causa di immissioni spesso accidentali. Raggiunge in natura la dimensione massima di 35 cm, il corpo è abbastanza sviluppato in altezza, le pinne sono mediamente piccole e la coda è tozza e robusta. Ma la caratteristica che ha reso questo pesce popolarissimo è la stupenda colorazione rossa della sua livrea che talvolta può essere chiazzata di nero, giallo o bianco. Nella varietà selvatica o nelle popolazioni rinselvatichite il rosso  è sostituito da una colorazione bronzeo-verdastra, la stessa che hanno i giovani Carassi selezionati prima del cambiamento in rosso. Predilige acque a corso lento e ricche di vegetazione vivendo in canali, fiumi, laghi e stagni, dove forma generalmente piccoli gruppi. La sua alimentazione è onnivora: si nutre sia di invertebrati sia di piante acquatiche e detriti che cerca in continuazione perlustrando minuziosamente il fondale. Si tratta di una specie piuttosto longeva potendo vivere oltre 15 anni. Maschio e femmina sono molto difficili da distinguere: la femmina ha il profilo dell’addome convesso.

Le sue caratteristiche ecologiche bene si confanno con l'ambiente che generalmente si viene a creare in un laghetto. Oltretutto sia la sua dimensione massima sia la sua livrea lo rendono adatto ad abitare "comodamente" e a "decorare" allegramente il nostro piccolo stagno.

La vasca ideale per questo ospite non deve essere di dimensioni inferiori ai 1000 litri con una profondità minima dell'acqua di 50 cm.
Se si ha intenzione di predisporre (o è stata già costituita) una zona ricca di vegetazione acquatica a rapida crescita, bisognerà evitare che i pesci possano entrarci. Infatti il pesce rosso gradisce molto questo genere di piante che, se a portata di bocca, rappresentano una "fresca insalata" da gustare in frequenti spuntini. Di grande aiuto può essere la costruzione di una barriera usando delle rocce o una rete metallica dalle maglie della dimensione adeguata.

Un buon sistema di filtraggio permette di mantenere sempre stabili i fondamentali parametri chimici dell'acqua, garantendo anche durante il periodo estivo, quello più caldo, una buona circolazione all'interno del laghetto. Gli stessi pesci rossi contribuiscono notevolmente al ricambio dell'acqua. Infatti questi instancabili mangiatori, grazie al loro continuo perlustrare sul fondo, mantengono i detriti sempre in movimento cosicché possano essere aspirati dalla pompa ed eliminati dal filtro. 

Al momento dell'acquisto dei nostri futuri ospiti, si dovrà prestare particolare attenzione che questi siano in salute e privi di parassiti. Purtroppo infatti, a causa del loro basso costo, i pesci rossi sono spesso trascurati e tenuti in pessime condizioni. Ciò determina un indebolimento generale del loro metabolismo che si ripercuote anche sul sistema immunitario. Pesci magri o con il classico dorso a lama di coltello sono da escludere, così come gli esemplari con segni sulla pelle o chiazze sanguinolente. Queste ultime, infatti, sono sintomo di una patologia (la Viremia Primaveriledella Carpa o V.P.C.), purtroppo ancora troppo frequente, causata da un virus.

Il periodo migliore per introdurre i nuovi ospiti nel laghetto varia in base alle caratteristiche climatiche della zona di allestimento

Generalmente si consiglia di farlo a primavera inoltrata. Un'altra cosa importante è abituare i pesci, sin dai primi giorni, ad alimentarsi sulla superficie in un punto prestabilito, in modo che anche in laghetti di grande dimensione o con numerosi nascondigli si abbia sempre la possibilità di osservare da vicino tutti gli ospiti per poterne controllare lo stato di salute. Per questo motivo è consigliabile utilizzare del cibo in sticks e, per evitare che vada disperso su tutta la superficie del laghetto, somministrarlo all'interno di una mangiatoia galleggiante. Va tenuto presente che, a differenza dell'acquario, dove le condizioni ambientali sono stabili per tutto l'anno, la dose di alimento da somministrare ai pesci che vivono nel laghetto varia molto in base ai periodi.

Non è mai consigliabile introdurre un numero eccessivo di esemplari (per esempio per un laghetto di 3000 lnon si devono superare i 15 esemplari) se non si vuole incorrere in problemi di sovrappopolazione, dal momento che questo Ciprinide cresce rapidamente e soprattutto si riproduce con estrema facilità.

In commercio esistono molte varietà selezionate del pesce rosso dalle forme e dai colori più diversi. Queste varietà pregiate sono molto più esigenti rispetto alla specie originaria e di conseguenza andrebbero allevate in laghetti speciali. Infatti Oranda, Black Moor, Testa di Leone ecc. prediligono temperature costanti e più elevate (22° C) di quelle che normalmente si trovano all'interno dei nostri stagni. Talvolta li si può allevare all'aperto solo nel periodo estivo. È talvolta necessario che esemplari di queste particolari varietà non vengano allevati insieme ai pesci rossi comuni poiché altrimenti rischierebbero di non alimentarsi a sufficienza o di essere aggrediti a causa delle loro lunghe pinne e della loro andatura alquanto goffa.

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Schedina Fontana

 

 

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