Rievocata con una conferenza e una mostra Volvera
Sabato 24 settembre presso la Cappella Pilotti di Volvera, si è svolta una conferenza a cura della storica e scrittrice Carla Amoretti dal titolo “Le figlie di
Vittorio Amedeo II di Savoia”, nell’ambito della XXVI° edizione della manifestazione a ricordo della battaglia avvenuta nel lontano 1693 nei pressi della località di Croce Barone, dove dal 1913 sorge appunto una grande croce a ricordo dello scontro tra le truppe sabaude di Vittorio Amedeo II ed il Principe Eugenio di Savoia Soisson contro l’esercito francese al comando del Maresciallo Catinat.
L’avvenimento bellico avvenuto nella piana di Volvera è stato uno degli scontri più cruenti nell’ambito della “guerra dei nove anni” o della “grande Alleanza”, chiamata in diversi modi per evidenzaire sia la durata del conflitto,sia i diversi Stati coinvolti, tanto da essere combattuta anche nelle colonie francesi ed inglesi del Nord America.
Per alcuni anni i terreni della Marsaglia di Volvera, luogo della battaglia che ebbe un fronte di alcune miglia, dove si fronteggiarono milizie ed eserciti provenienti da tutta Europa, restarono incolti a causa dei caduti lasciati senza sepoltura, tanto bastò per far nascere leggende e superstizioni che contribuirono ad allontanare i contadini dai loro terreni: solo al termine della guerra il Duca di Savoia si adoperò per una totale bonifica del territorio.
Sempre nella cornice della splendida struttura barocca della Cappella Pilotti, il Coordinamento Sabaudo, con la sua presidente Maura Aimar ed il delegato alle mostre Pierangelo Calvo, su invito dell’Amministrazione comunale, hanno allestito una mostra dal titolo “La città e la fortezza - la guerra in casa nel
700”.
Sono stati esposti per l’occasione una serie di 24 riproduzioni di stampe del 1600 raffiguranti le città fortificate europee coinvolte nella guerra in questione ed una serie di 26 manifesti, grida, decreti ed ordinanze originali dell’epoca, emanate da Vittorio Amedeo II tra il 1690 ed il 1695, riguardanti l’organizzazione del territorio e della logistica tra le battaglie di Staffarda e Marsaglia, che oltre alle truppe regolari, coinvolsero anche le popolazioni costrette a partecipare al mantenimento dei corpi combattenti, subendo requisizioni di foraggi, alimenti e materie prime .
E’ stata ricordata anche la figura della duchessa di Savoia Maria Giovanna Battista di Nemours, vedova dal 1675 di Carlo Emanuele II, meglio conosciuta come la seconda Madama Reale, che nel periodo durante il quale si svolsero i fatti descritti, in completo disaccordo con il figlio Vittorio Amedeo II, tradì il medesimo, tenendo una fitta corrispondenza con il nemico principale del Piemonte, il re di Francia Luigi XIV, informandolo sulla reale consistenza delle truppe sabaude ed i loro spostamenti sul territorio, in modo da favorire le mosse dei transalpini al comando del Maresciallo Catinat.
Da evidenziare la presenza sul campo di battaglia della Marsaglia, del più grande sperto francese in tattiche di assedio alle fortezze, secondo solo al mitico Vuban, il Conte Luis Laparà de Fieux, artefice alcuni anni dopo della presa della grande postazione fortificata di Verrua a guardia del Po, tra Casale Monferrato e Torino, nell’ambito della guerra di successione spagnola.
In supporto alla documentazione, sono state presentate due bacheche con all’interno i testi originali della seconda metà del 1600 riguardanti le tecniche di combattimento, la vita e le imprese di Eugenio di Savoia, con in evidenza il tomo riguardante le città fortificate all’indomani dell’inizio della ”Guerra dei
nove anni” ad opera del cartografo De Fer ed alcune stampe tratte dall’enciclopedia di Diderot e d’Alembert raffiguranti le strutture dei mulini ad acqua destinati alla produzione di polvere nera o da sparo.
A completare l’esposizione una pregevole stampa del Principe Eugenio di Savoia, tratta dalla monumentale opera seicentesca del “Theatrum Statuum
ducis Sabaudiae”, nella versione aggiornata del 1726, riportante i territori annessi al Ducato di Savoia nel corso dei trattati di Utrech del 1713, che
permettevano a Vittorio Amedeo II di cingere la corona di Sicilia, terra scambiata nel 1720 con l’isola della Sardegna, da qui il nome del Regno che
terminerà il 17 marzo del 1861, all’alba dell’Unità d’Italia.
Da apprezzare l’opera in miniatura esposta della Cappella Pilotti, ad opera di un modellista locale che ha completato il quadro degli oggetti in mostra.
Alla fine della conferenza svoltasi in un clima di grande interesse e di fronte ad un folto pubblico, malgrado la giornata autunnale che non permetteva
l’allestimento del campo militare rievocativo in costume, causa una forte pioggia, il sindaco di Volvera ha salutato i presenti, donando ai promotori
dell’evento della giornata, una pergamena ricordo, salutando anche la delegazione dell’Associazione Internazionale Regina Elena presente sul
posto.
Nella giornata di domenica 25 settembre, la clemenza del tempo ha permesso all’organizzazione di svolgere il programma come indicato, facendo partecipi
dell’evento una folta delegazione spagnola giunta dalla città di Almansa.
