Si apre uno spiraglio per l’estensione dello screening neonatale alla Leucodistrofia Metacromatica (MLD) in Piemonte. A comunicarlo è la consigliera regionale del Partito Democratico Laura Pompeo, a seguito della risposta ricevuta dall’Assessore regionale alla Sanità alla sua interrogazione presentata lo scorso maggio.
La MLD è una rara malattia metabolica che colpisce circa un neonato ogni 100.000 e può causare gravi disabilità neurologiche. La diagnosi precoce, possibile solo tramite screening neonatale, è fondamentale per attivare tempestivamente trattamenti in grado di rallentarne l’evoluzione.
«L’Assessore ha confermato che la Regione sta lavorando per costruire un sistema di screening capace di includere progressivamente nuove patologie – ha spiegato Pompeo – e che è già stato attivato uno specifico Gruppo di studio “Screening in ambito neonatale”, composto da clinici delle Asl, con il compito di valutare una riorganizzazione delle attività di screening e un’eventuale estensione ad altre malattie».
Tuttavia, la consigliera evidenzia anche le difficoltà legate alla mancanza di copertura nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA): «Si tratta di prestazioni non ancora inserite nei LEA nazionali – ha precisato – e quindi non automaticamente finanziabili. Per questo motivo, la Regione è in contatto con fondazioni bancarie e soggetti privati per individuare risorse economiche da destinare a queste campagne a favore dei neonati».
Pompeo insiste sull’urgenza del tema: «Lo screening è uno strumento cruciale per diagnosticare precocemente la MLD e altre patologie invalidanti. Intervenire subito può migliorare in modo decisivo la qualità di vita dei bambini e delle loro famiglie. Mi auguro che il gruppo di lavoro presenti al più presto un progetto operativo e che si trovino, attraverso ogni canale possibile, i fondi per ampliare lo screening neonatale al maggior numero di malattie rare. Monitorerò da vicino la situazione – conclude – e nei prossimi mesi chiederò aggiornamenti puntuali alla Giunta regionale».