Gio, 28 Mar, 2024

Dall'Hermitage alle cucine piemontesi dei Savoia: storia e leggenda dell'insalata russa

Dall'Hermitage alle cucine piemontesi dei Savoia: storia e leggenda dell'insalata russa

Un piatto immancabile sulla tavola delle feste

«Non ti auguro un dono qualsiasi, | ti auguro soltanto quello che i più non hanno. | Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere; | se lo impiegherai bene potrai ricavarne qualcosa. | Ti auguro tempo, per il tuo fare e il tuo pensare, | non solo per te stesso, ma anche per donarlo agli altri. | Ti auguro tempo, non per affrettarti a correre, | ma tempo per essere contento. | Ti auguro tempo, non soltanto per trascorrerlo, | ti auguro tempo perché te ne resti: | tempo per stupirti e tempo per fidarti e non soltanto per guardarlo sull’orologio. | Ti auguro tempo per guardare le stelle | e tempo per crescere, per maturare. | Ti auguro tempo per sperare
nuovamente e per amare. | Non ha più senso rimandare. | Ti auguro tempo per trovare te stesso, | per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come un dono. | Ti auguro tempo anche per perdonare. | Ti auguro di avere tempo, tempo per la vita»
. (Elli Michler)

Ogni inizio di nuovo anno porta con sé propositi, progetti e soprattutto la voglia di lasciarsi alle spalle i fardelli che abbiamo dovuto affrontare nell'anno che sta per andarsene. Ovviamente nel più tipico stile nostrano tale passaggio si accompagna con corpose libagioni, piatti tipici, cene a tema, piatti della tradizione, pietanze e simboli bene augurali. Ci sono libri, pubblicazioni, manuali sull'argomento.

Ogni famiglia si tramanda le proprie tradizioni, attraverso il cibo si perpetuano i ricordi.

Uno dei piatti che in questo periodo, ma non solo, contribuiscono a fare la festa è l'insalata russa. Esistono varie ipotesi sulla sua origine, la difficoltà di risalire all'origine di questo piatto risiede anche nelle diverse ricette, anche molto diverse tra loro, con le quali esso viene preparato nei vari Paesi.

Le origini

Secondo molte fonti, sarebbe stata creata intorno alla seconda metà dell'Ottocento da un cuoco di origine francese, Lucien Olivier, nelle cucine dell'elegante e prestigioso ristorante Hermitage di Mosca.  L'insalata russa, era il piatto simbolo del locale, ed era preparata con una ricetta assai diversa da quella poi diffusasi in seguito. La ricetta prevedeva pernici, patate lesse, uova sode, cetrioli sottaceto, tartufi neri, gamberi di fiume, cubetti di gelatina e sottaceti. Il grande successo dell’Insalata Olivier la rese così celebre da essere pubblicata su importanti riviste di cucina che diffusero il piatto in tutto il mondo.

Secondo alcuni studiosi, però, prima di arrivare in Russia, questa insalata si era già diffusa nel '500 quando Caterina de Medici si trasferì in Francia. Lontana dalla penisola, la regina sentiva molto nostalgia di casa e i suoi cuochi personali, per affievolire la sofferenza della sovrana, crearono questa ricetta che, oltre a soddisfarla divenne celebre in tutto il Paese.

Il piatto (ma non il suo nome) avrebbe in questo caso un'origine italiana (piemontese)

Si narra che il cuoco di corte, in occasione della visita dello zar in Italia alla fine dell'800, abbia voluto ricreare un piatto a base di verdure comuni in Russia come patate e carote. La ricetta prevedeva un composto di ortaggi tagliati a quadretti, uniti da una cremosa panna che doveva ricordare la neve. In onore di tale ospite il piatto sarebbe stato battezzato con il nome “insalata russa”.

La ricetta

L'insalata russa come si prepara in Italia spesso ha poco a che vedere con quella preparata in Russia e ciò dipende, secondo un'altra ipotesi sull'origine del nome, dal fatto che il termine russa non si riferirebbe alla provenienza dalla Russia, ma deriverebbe da servizio alla russa, ossia un tipo di pasto in cui le portate venivano servite tutte insieme sulla tavola.

L'insalata russa ha numerose varianti, a seconda delle tradizioni regionali e anche di quelle familiari; in esse si aggiungono alla ricetta di base altri ingredienti, anche in misura consistente: l'uovo sodo a dadini, tocchi di pollo, dadi di prosciutto cotto, tonno sott'olio, capperi e acciughe, sottaceti. Questi ingredienti, nelle diverse varianti, sono aggiunti alla ricetta di base che comprende i piselli (freschi o surgelati), le carote e le patate, oltre naturalmente alla maionese.

Si lessano le verdure in acqua salata, nella stessa pentola, poi si mettono in una ciotola e farle raffreddare. Dopodiché si condisce con olio, aceto e abbondante maionese.

L'insalata russa era uno dei piatti principale del mio Natale da bambina, gli ingredienti erano le verdure dell'orto estivo conservate, in aggiunta la barbabietola (insalata rusa) e le uova sode.  Le uova venivano utilizzate anche per la maionese, a me il piacere di decorarla. Ed è proprio la decorazione a rendere il piatto versatile, presentarla in tavola nella sua semplicità sarebbe banale ma possiamo personalizzarla anche in base alle stagioni, più invernale per le feste di
fine anno, pasquale o estiva, basterà lavorare di fantasia!

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